Paolo Cirillo, chi era il motociclista morto nell’incidente stradale. Il pirata si costituisce ed evita le manette

Si è presentato ai carabinieri il conducente del furgone coinvolto nello schianto in cui ha perso la vita il 45enne

Paolo Cirillo, 45 anni, e la sua moto distrutta nell'impatto

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San Giovanni (Bologna), 1 giugno 2023 – Una vita e una famiglia spezzate tragicamente, quelle di Paolo Cirillo, il 45enne morto nel tardo pomeriggio di martedì, sulla via Modena a San Giovanni in Persiceto. Cirillo era a bordo della sua moto e procedeva da Sant’Agata Bolognese in direzione di Persiceto, dove viveva con la moglie e la figlia di soli 4 anni e dove non tornerà più. È invece tornato incolume e libero a casa sua, con una denuncia, il guidatore-pirata dell’altro mezzo, un moldavo di 43 anni che si è presentato spontaneamente ai carabinieri a tarda sera. Il 45enne in sella a una Ducati aveva appena finito il suo turno di lavoro alla Lamborghini dove si occupava di robotica, automazione e neuroscienze del prodotto industriale. A un certo punto, però, per cause che ancora non sono ben chiare, la moto di Cirillo ha impattato contro un furgone.

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L’impatto è stato violentissimo tanto che la moto di Cirillo si è disgregata in mille detriti rimasti sull’asfalto, lo stesso asfalto dove è rimasto inerme il corpo del 45enne mentre il camioncino è fuggito a folle velocità sotto gli occhi sbigottiti dei tanti pendolari che erano in strada a quell’ora. Sul posto sono prontamente arrivati i sanitari del 118 che hanno a lungo rianimato Cirillo prima di caricarlo sull’eliambulanza che l’ha trasportato, in condizioni disperate, all’ospedale Maggiore dove, dopo un breve coma, è deceduto nella stessa serata di martedì. Sono, poi, intervenuti i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni in Persiceto che, oltre a cercare di rilevare la dinamica dell’incidente, si sono messi alla caccia del pirata della strada grazie anche alle testimonianze dei presenti e alle immagini di videosorveglianza della zona. Le ricerche dell’uomo sono finite poco dopo la mezzanotte quando il conducente, un 43enne moldavo, si è presentato spontaneamente alla stazione dei carabinieri a Crevalcore. Evidentemente ben consigliato, l’uomo ha così evitato le manette, perché la legge esclude l’arresto per chi, scappando dopo un incidente con feriti, si mette a disposizione della polizia giudiziaria entro 24 ore.

L’uomo, stando a quanto trapela dagli ambienti investigativi, avrebbe suonato al citofono della caserma e, poi, si sarebbe presentato ai militari come il conducente del furgoncino rimasto coinvolto nell’incidente in cui ha perso la vita Cirillo. Il moldavo, che lavora per una ditta della zona e che vive nei pressi di Crevalcore, non ha parlato con i militari dell’incidente né ha giustificato in alcun modo il motivo per cui, dopo l’impatto con la moto di Cirillo, si è allontanato dal luogo dello schianto. Il 43enne straniero è stato denunciato a piede libero dai carabinieri e dovrà rispondere dei reati di omicidio stradale e omissione di soccorso.

Alla base dell’incidente mortale ci potrebbe essere una mancata precedenza o un’invasione di carreggiata da parte del furgoncino stesso. I dettagli, però, dovranno essere chiariti dalle forze dell’ordine, viste le difficoltà dei rilievi e della ricostruzione della dinamica dovute proprio alla fuga del 43enne moldavo.

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