
Il cantiere del tram in via Indipendenza, dove i lavori stanno proseguendo
Bologna, 28 gennaio 2025 – L’epopea dei cantieri del tram (e non solo) continua a essere uno dei temi più presenti nei pensieri dei cittadini perché “sembra - con le dovute proporzioni - di rivivere il Covid”. A dirlo è Coralba Sancini, del negozio ‘La coroncina’ di via Indipendenza. “Sta andando male – dice – perché non ci sono i bus che transitano per il centro”. Tuttavia, secondo Coralba, “in futuro avremo un beneficio. I bolognesi, però, a oggi non riescono a venire più in centro”.
Sugli sconti ai commercianti è polemica: “Mi sono sentita presa in giro quando mi è arrivata la pec del Comune in cui vi era scritto che mi avrebbero scontato del 50 per cento la Tari durante il periodo del cantiere. Risparmierò forse 35 euro”.
Nella terra di mezzo, tra via Ugo Bassi e via Indipendenza, è circondato dai cantieri anche Riccardo Bolini, uno dei soci del ristorante ‘Da Nello’. Tuttavia, “non abbiamo risentito dell’effetto dei cantieri”. Il peggio, però, deve ancora venire. “Il disagio c’è, ci vorrà pazienza. Il rumore è difficile da sopportare per i clienti”.
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Anche per Gianluca Fabbiani di Pencil “non è un periodo roseo”, questo perché “prima ci hanno detto che i lavori sarebbero avvenuti in un determinato periodo, poi, invece, si sono sviluppati in un altro. La chiusura del tratto tra piazza Azzarita e Porta San Felice a inizio dicembre ci ha tolto il Natale, è stata una bella mazzata per noi che vendiamo gadget e materiale per la scuola. Così la gente non viene in centro”, racconta. E quando chiuderà via San Felice “verranno con l’elicottero?”, si domanda.
A proposito di quest’ultima cantierizzazione, tra poco sarà il turno di via San Felice. E alcuni commercianti non sono soddisfatti del modo in cui si stanno svolgendo i lavori. “Non si può girare per il centro – riferisce Giuseppe Cannone, di ‘Ottica Cannone’ –. Già ora non siamo messi bene, da quando è chiusa via Riva Reno”.
Infatti, gli altri lavori già causano disagi anche sotto il portico di via San Felice. “Ho dedicato tutta la mia vita al bar e ora rischio di perderlo – racconta amareggiato Luca Chiapelli del Bononia Café –, non avendo un Piano B non saprei come fare. Tra i vari lavori, i disagi del Covid e l’alluvione, è un caos senza fine. Inoltre, durante i mesi che per noi sono migliori (quelli estivi, ndr), mi metteranno un cantiere di fronte al locale. Piove sul bagnato”.
Ma, soprattutto, “girare in macchina è diventata un’impresa”, attacca Rosario Salvaggio. In particolare, la difficoltà è dovuta ai problemi causati dalla chiusura dello svincolo della tangenziale 6. “Fa più comodo passare per via Ferrarese. Dunque, su questa strada ormai non si riesce neanche a transitare a passo d’uomo. La colpa, però, è anche dell’automobilista indisciplinato”. Prima, “in 10 minuti riuscivo ad accompagnare mia moglie a lavoro. Ora ci metto il triplo del tempo”, sottolinea.
Il motivo è “la chiusura dello svincolo 6. Così la situazione in Corticella rischia di esplodere e, come la goccia che fa traboccare un vaso già colmo, promette di generare un effetto domino sulla vivibilità cittadina e sulla tenuta economica del tessuto imprenditoriale”, raccontano in coro Nicola Stanzani, consigliere comunale Forza Italia, e Moreno Masotti, coordinatore dei forzisti al quartiere Navile. La proposta di Masotti e Stanzani, è quello di “ridurre gli impatti dei cantieri, sia quelli di breve periodo, sia quelli di medio lungo”. Dunque, la proposta è quella di “ripercorrere l’esperienza di osservatori di quartiere sui cantieri, cui collaborino tecnici, istituzioni comunali e di quartiere e rappresentanti dei residenti e delle imprese, a cui si dovranno aggiungere interventi della polizia locale e modifiche alla viabilità che potrebbero portare sollievo alla circolazione ed esigenze di ristoro”, concludono.