Ippodromo di Bologna, il cancello resta chiuso. I vigili ‘tutelano’ i bimbi delle Acri

Polizia locale e personale privato presidieranno il vialone nelle ore di ingresso e uscita degli alunni. Il piano proposto dal Comune già criticato dai genitori: "I controlli non dureranno per sempre".

Massimiliano Donati

Bologna, 28 febbraio 2023 – Il cancellone dell’Ippodromo su via Arcoveggio rimane chiuso; l’Ippodromo, o meglio chi lo gestisce, proporrà al Comune un ingresso alternativo. Per quanto riguarda, invece, l’entrata e l’uscita secondaria dell’elementare Acri dal cancellone dell’Ippodromo su via Corticella, il Comune, onde evitare che le auto mettano a rischio bambini, adulti o passeggini, manderà una pattuglia di polizia locale, mentre l’Ippodromo metterà suoi addetti con la pettorina. Questo il piano uscito dall’incontro a Palazzo d’Accursio con il gestore dell’Ippodromo e l’assessore alla Scuola Daniele Ara. Proposta che ha in ogni caso incontrato il ‘no’ dei genitori delle Acri che, in presidio lungo il vialone dell’Ippodromo, chiedono il ritorno alla situazione precedente: cancellone su via Arcoveggio spalancato e stop alle auto da via Corticella. Oltretutto "sappiamo come va a finire: per un mese o due è tutto presidiato, poi non vedremo più nessuno", accusa un papà durante la protesta che mirava a bloccare il traffico sul vialone verde dell’Ippodromo, ma che non c’è riuscita per l’intervento di una pattuglia di polizia locale che fermava le quattro ruote prima. "Peccato che appena se ne sono andati, le macchine sono entrate, mentre i nostri figli erano ancora lì", chiosa arrabbiata una mamma.

Da notare poi che la riapertura di via Arcoveggio è voluta a gran voce dai residenti della zona che si sono trovati chiusi anche il cancellino pedonale (accanto al maxi cancello) e che, per protesta, hanno raccolto più di 500 firme. Attraversare l’Ippodromo è infatti la via più breve per arrivare da via Arcoveggio e dintorni su via Corticella, oltre a poter fare due passi nel verde e senza rischiare di essere investiti. Il catenaccio della discordia ha fatto arrabbiare anche chi frequenta la palestra Alutto. Insomma un pasticcio colossale o, come l’ha bollata un genitore, "una vicenda kafkiana". A innescare la miccia, non è una multa, come sembrava, ma, secondo la ricostruzione dei residenti, un ‘invito’ del Suap (Sportello unico delle imprese del Comune), all’Ippodromo, a mettersi in regola con la legge regionale del 2017 che impone, alle sale da gioco, la distanza di 500 metri da luoghi sensibili come palestre e chiese. Dentro l’Ippodromo c’è l’Hippodome (maxi sala giochi), attaccata c’è la palestra Alutto e a 50 metri la parrocchia di San Girolamo. Questo da anni. Per evitare sanzioni, la società, venerdì pomeriggio ha sprangato i passaggi su via dell’Arcoveggio. "Ma perché il Comune è intervenuto solo ora?", si domanda un residente. "La vicinanza della chiesa e della palestra alla sala bingo è di anni, non è certo una novità" gli fa eco un altro.

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