MARIATERESA MASTROMARINO
Cronaca

Marea umana in via Petroni, malamovida scatenata tra schiamazzi e disagi

Il nostro reportage: un’altra macchina resta ‘rallentata’ dal fiume di persone. Paura per un malintenzionato: stringeva in mano una bottiglia di vetro rotta

La marea umana in piazza Aldrovandi, uno dei centri nevralgici della movida

La marea umana in piazza Aldrovandi, uno dei centri nevralgici della movida

Bologna, 8 ottobre 2023 – Un’altra notte di ordinaria follia in piazza Aldrovandi e in via Petroni. Fiumi di ragazzi, alcuni giovanissimi, popolano la zona universitaria venerdì sera, per trascorrere l’inizio del fine settimana in ‘balotta’ per strada. E così, dalle 23 circa scatta l’ora X, in cui le vie Petroni, San Vitale e le piazze Verdi e Aldrovandi precipitano nel vortice della malamovida. Partendo da piazza Verdi, dove, tra ragazzi e persone senza fissa dimora, il suolo è invisibile: la gente si siede per terra, tra bottiglie di vetro, bicchieri in plastica e mozziconi di sigarette. Un cumulo di sporcizia, che prosegue per via Petroni, dove è impossibile passare anche a piedi. Nonostante gli ‘street tutor’, infatti, la gente si riversa in strada e ostacola il passaggio a bici, pedoni e veicoli. Come successo, dopo l’episodio dell’ambulanza la notte di San Petronio, a una macchina di residenti, che dopo qualche colpo di clacson e urla fuori dal finestrino, è riuscita a proseguire verso via San Vitale.

È all’incrocio con via Francesco Acri che il volto di via Petroni cambia, e si fa cupo. Fiumi di alcol e una cappa di fumo dipingono la scena, che precipita nel degrado. Tra la folla, che schiamazza e urla, c’è un clochard disteso sul marciapiede, che dorme e forse necessita di aiuto, ma nessuno alza un dito.

Tutti troppo impegnati a seguire il flusso della serata, che continua in piazza Aldrovandi, dove tra i tavolini dei locali ci sono persone in piedi, con birre in mano, dai toni alterati. A mezzanotte, alcune pattuglie della polizia stazionano in mezzo alla piazza, ma i presenti non sembrano turbati dalla loro presenza, continuando a bere e a bivaccare davanti agli ingressi delle abitazioni. Sono tutti accomodati sui gradini e sui marciapiedi, fumando e bevendo. I bidoni strabordano e per questo si getta tutto per terra. E l’odore, così come in Largo Respighi, è nauseabondo, come lamentano i residenti della zona, insistendo sul fatto che la piazza "diventa un orinatoio a cielo aperto".

Più persone , infatti, senza neanche nascondersi troppo o particolare preoccupazione, urinano sotto i portici; altre, invece, sono sotto l’effetto dell’alcol e non si reggono nemmeno in piedi, vomitando tutto per terra. In alcuni angoli di piazza Aldrovandi, ci sono scambi di soldi e movimenti rapidi, probabilmente legati a spaccio di sostanze stupefacenti. Il ritrovo del divertimento, quindi, si trasforma in degrado, superando la soglia della civiltà e dell’educazione.

Ma se si prosegue di qualche metro, raggiungendo strada Maggiore e piazza dei Servi, la dinamica è diversa. Anche lì ci sono tanti giovani, ma i toni sono differenti. Atteggiamenti di chi sa come comportarsi, che dimostrano come ci si possa divertire senza creare disagi e circostanze degradate.

La situazione tra piazza Verdi e via Petroni, poi, sfocia nel pericolo, quando un uomo, dopo averla frantumata, si aggira per strada con in mano il collo di una bottiglia: i giovani sono intimoriti, ma dopo il passaggio, tutto torna come prima. La cultura dello sballo continua a farla da padrona, anche tra adolescenti minorenni. E, forse, è il caso di pensare se il meccanismo sia un po’ sfuggito di mano.