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Andrea Vignoli, icona del basket bolognese, è morto a 60 anni
Bologna, 2 dicembre 2023 - A sessant’anni, compiuti da poco, ci ha lasciato Andrea Vignoli. Andrea era un’icona del mondo del basket sommerso delle Due Torri: migliaia di persone, tante storie da raccontare. E quella di Andrea, classe 1963, era davvero bella.
Cresciuto nelle fila della Pallavicini, aveva poi giocato a Budrio e Granarolo. Ma il suo habitat naturale era il Playground dei Giardini Margherita. E’ lì, sul cemento del parco della città, che la leggenda di Andrea ha preso piede. Centosettanta centimetri, forse meno: ma due polpacci esplosivi e un’elevazione spaventosa. Celebre la sua foto che lo ritrae con la maglia di “Da Massimo Abbigliamento” con una schiacciata a canestro. Faceva parte della categoria dei play “tascabili” (per la statura tutt’altro che eccelsa) capaci con improvvise accelerazioni di battere l’avversario. Talento, intelligenza al servizio dei compagni: lui come gli altri registi “tascabili” di quegli anni d’oro della pallacanestro. Lui, Bruno Canè, Cristian Cuccoli.
Il Playground dei Giardini Margherita gli aveva permesso di mettersi in evidenza: con i capelli biondi e la capacità di veleggiare. Più volte finalista, senza la gioia del trionfo finale, ma con l’applauso e l’affetto di una Bologna che l’amava.
Curava scrupolosamente alimentazione e corpo: il massimo della trasgressione, per lui, era una serata con gli amici, al “Mulino Bruciato”, per parlare di canestri e di tecnica. Da tempo era un odontotecnico altrettanto stimato.
Due mesi qualche sintomo che non lo aveva tranquillizzato: le visite e la scoperta di quei mali contro i quali la medicina ancora non sempre riesce a vincere. Gli ultimi giorni all’Hospice di Bentivoglio, accudito dall’affetto della compagna Sandra.
Bologna e i Giardini Margherita perdono un gigante dei canestri delle Due Torri.