CronacaOmicidio Bologna, ucciso a coltellate in via del Borgo San Pietro: arrestato un 32enne. La testimonianza del custode

Omicidio Bologna, ucciso a coltellate in via del Borgo San Pietro: arrestato un 32enne. La testimonianza del custode

La vittima, Marouane Bechir, 40 anni, in manette un bolognese. Il movente legato ai soldi. “Prima le urla, poi quell’uomo a terra pieno di sangue”

Bologna, 25 maggio 2023 –  Bolognese, 31 anni. Si chiama  Domenico Checchi l’uomo arrestato per l’omicidio di un tunisino di 40 anni, Marouane Bechir, stanotte in via del Borgo di San Pietro a Bologna. Il tunisino, con precedenti per spaccio, si sarebbe recato a casa dell’italiano assieme a una donna, è stato raggiunto da tre fendenti al viso e al petto di un’arma da taglio. La lite degenerata pare sia stata causata da motivi di soldi, non è chiaro se per debiti relativi a cessioni di cocaina o altro.

Omicidio in via del Borgo di San Pietro a Bologna (FotoSchicchi)
Omicidio in via del Borgo di San Pietro a Bologna (FotoSchicchi)

Il bolognese è stato arrestato poco dopo dagli agenti della Mobile, allertati da alcuni vicini che hanno chiamato la polizia dopo avere udito le urla in piena notte, e portato in Questura: contro di lui ci sarebbero le ricostruzioni di alcuni testimoni e le registrazioni di videocamere di sorveglianza della zona.

Tra i testimoni, il custode del palazzo di via Borgo di San Pietro in cui si è consumato il delitto: “Quando i condomini mi hanno chiamato - racconta - ero da un amico qui vicino. Sentivano delle urla fortissime provenire dal settimo piano, io mi sono precipitato sul posto e quando ho provato a prendere l’ascensore ho visto che era occupato. Poco dopo la porta si è aperta e ho visto un uomo a terra pieno di sangue e la ragazza che urlava e tentava di salvarlo”.

Interrogato in Questura, il 31enne avrebbe risposto a diverse domande rivolte dagli agenti, ma non a tutte. È stato poi portato nel carcere della Dozza, dove resterà in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

“Non ho sentito niente - racconta una vicina di casa - ma mia mamma stavo tornando intorno all’una e ha trovato un gran trambusto. I poliziotti le hanno detto che non poteva prendere l’ascensore e l’hanno accompagnata a casa”.

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