Penne al veleno al patrigno a Bologna. La madre del killer: “Dopo la confessione qualcosa è cambiato”

Ai giudici dell’appello Alessandro Leon Asoli ha ammesso le sue colpe. Monica Marchioni: "Mi ha devastata, ma è pur sempre mio figlio"

Monica Marchioni con il marito Lorenzo Grimandi, ucciso con le pennette avvelenate e a destra Alessandro Leon Asoli

Monica Marchioni con il marito Lorenzo Grimandi, ucciso con le pennette avvelenate e a destra Alessandro Leon Asoli

Bologna, 29 marzo 2023 –  Alessandro Leon Asoli, lunedì scorso, davanti ai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha confessato (foto), dopo due anni di menzogne, di aver ucciso il patrigno, Lorenzo Grimandi, e aver tentato di fare lo stesso con la madre, Monica Marchioni . Ai coniugi, il 15 aprile 2021, venne servito per cena un piatto di pennette al salmone ‘condite’ con una dose letale di nitrito di sodio.

Signora Marchioni, cosa ha provato dopo la confessione di suo figlio?

"Non me lo aspettavo assolutamente, pensavo che avrebbe continuato a darmi la colpa come ha fatto durante questi anni. Per me è stato un choc. L’altro giorno ero dalla mia psicoterapeuta, ho deciso di non presentarmi in aula per tutelarmi. Appena ho saputo delle dichiarazioni rilasciate da mio figlio, sono stata colta da un malore".

Dopo la notte del 15 aprile 2021 lei ha sempre chiamato Leon ‘ragazzo’. Adesso lo chiama figlio. Che cosa è cambiato?

"Fino a lunedì per me era uno sconosciuto. Dopo le sue dichiarazioni, però, tutto è cambiato. Mi sono dovuta scontrare con la realtà, una realtà che già conoscevo, ma che finora non avevo mai accettato. Una madre non vorrebbe mai che suo figlio tentasse di ucciderla. È stato scioccante comprendere, dopo due anni, che fosse tutto vero. Ho saputo che lunedì era solo in aula e questo mi ha fatto male".

Si spieghi.

"Leon, prima di quella notte, era la mia vita. Saperlo solo, quando durante tutto il processo di primo grado era sempre stato accompagnato, mi ha fatto davvero male. Perché prima sì e adesso no? Magari qualcuno non voleva la sua confessione? Non so cosa pensare ".

Parlando della condanna, lei avrebbe voluto l’ergastolo?

"No, assolutamente. Lui mi ha devastata, la mia vita non è più la stessa, ma è pur sempre mio figlio. Io voglio che venga fatta giustizia, perché è giusto che lui paghi per ciò che ha fatto, ma non ho mai sperato che passasse il resto della sua vita in prigione. Non avrei vinto se avesse preso l’ergastolo, non ci sono vincitori in questa vicenda".

Lo perdonerà?

"Non lo so, è ancora presto per dirlo. Quello che posso dire è che prima c’era un muro, adesso c’è un ’non lo so’. Nella mia testa, i ricordi di mio figlio si scontrano con l’immagine dei suoi occhi freddi quella notte, occhi che non dimenticherò mai".

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