Tentato omicidio a Bologna, orrore in via Rialto. I figli volevano aiutare la mamma: “Avevamo paura”

Gli agghiaccianti momenti dell’aggressione della vigilia di Natale alla ragazza di 25 anni. La videochiamata al padre della ex: "Ho appena ucciso tua figlia, vieni". L’uomo è alla Dozza

Bologna, 27 dicembre 2022 – Si è fatto aprire la porta con l’inganno, ha perso la testa, ha accoltellata alla gola la ex compagna davanti ai loro tre bimbi piccoli per poi, in preda alla più totale follia, videochiamare il padre della ragazza di 25 anni: "Vieni, ho appena ucciso tua figlia". Poi la fuga su un’auto rubata in via Rialto, lo schianto in via de’ Carbonesi e la corsa disperata in piazza Galileo Galilei, a due passi dalla questura, dove alla fine è stato arrestato.

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Una vigilia di Natale drammatica, vissuta all’alba in pieno centro storico, con protagonista un marocchino di 31 anni il cui nome era già ampiamente presente nei database delle forze dell’ordine con una serie di precedenti per spaccio e lesioni gravi. "Non l’ho mai visto in queste condizioni – il commento dell’avvocato Matteo Sanzani, suo difensore già in passato – e ora chiederemo un approfondimento psichiatrico. Il primo pensiero va alla persona offesa e alla sua famiglia".

Lei, ora dopo ora continua a fare piccoli passi in avanti nel suo letto della Rianimazione del Maggiore dove è arrivata in condizioni disperate per le ferite alla gola inferte con un paio di forbici.

"E’ arrivata con una sezione della carotide comune – spiega il chirurgo vascolare Paolo Teutonico –, solitamente, con una lesione di questo tipo non si arriva neppure in ospedale. Invece ce l’ha fatta, ma siamo intervenuti con la massima urgenza, come fossimo in strada o in una situazione di guerra. Sono servite ben 13 sacche di sangue. E’ stato un intervento molto complesso: la nostra parte è durata circa due ore e mezza, poi sono intervenuti i colleghi otorini e sono seguite le suture per altre ferite al viso. Sei ore in tutto".

Il giorno di Natale la venticinquenne ha aperto gli occhi riconoscendo i genitori e la sorella.

Ai parenti al momento sono stati affidati i tre figli della coppia, rispettivamente di 2, 4 e 8 anni, unici testimoni oculari dell’accaduto nell’abitazione di via Rialto: il più grande, completamente sotto choc, è stato ascoltato in forma protetta. "Volevamo aiutare la mamma ma avevamo paura", ha detto il piccolo.

Loro padre nel 2021 era stato condannato a un anno per lesioni gravi nei confronti di un’altra donna, mentre la ex compagna 25enne lo aveva denunciato nel 2019 per maltrattamenti.

Ora deve rispondere di tentato omicidio aggravato e di rapina (della macchina in via Rialto). Il giorno di Natale è stato sentito due ore in carcere dal pm Nicola Scalabrini ma il marocchino ha ricordato poco o nulla dell’aggressione: quando agì, infatti, era totalmente alterato dall’abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Questa mattina la convalida del fermo.

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