Tentato omicidio a Bologna, la giovane mamma accoltellata ha aperto gli occhi

Il bollettino del direttore Coniglio della Rianimazione: “Le condizioni della ragazza sono migliorate. Fondamentale la comunicazione con i colleghi del 118 e l’accesso diretto in sala operatoria”

Bologna, 25 dicembre 2022 – Ha aperto gli occhi G., la giovane mamma di 25 anni accoltellata alla gola e al volto dall’ex marito la vigilia di Natale in via Rialto davanti agli occhi terrorizzati dei loro tre bimbi, ora affidati temporaneamente ai servizi sociali. Lo ha fatto questa mattina riempiendo il cuore di gioia dei suoi familiari sempre al suo fianco in reparto. “Le condizioni della ragazza sono migliorate, – così Carlo Coniglio, direttore della Rianimazione dell’ospedale Maggiore dove la donna è ricoverata, e che fa parte dell’équipe di medici che l’hanno operata – ma non è ancora fuori pericolo. Possiamo dire però che decisamente sta molto meglio rispetto alle condizioni in cui è arrivata sabato di estremo pericolo di vita; l’intervento è riuscito e ora è stabile, c’è una buona probabilità che possa uscire anche da questa situazione”.

Poi subito l’aggiunta: "Non capitano tutti i giorni operazioni come queste ma il successo non è questione di caso, è dovuto a una buona organizzazione che c’è. Una grande comunicazione, quello che è stato fatto si chiama ‘accesso diretto in sala operatoria’, cioè grazie alla comunicazione con i colleghi del 118 la sala operatoria era già pronta, con i chirurghi e i rianimatori già allertati. Questo grande lavoro di squadra le ha salvato la vita. Dobbiamo esserne orgogliosi in questa città”.

Per Paolo Teutonico, dirigente medico dell’unità operativa della Chirurgia vascolare endovascolare metropolitana, si è trattato di «un intervento molto complesso, avvenuto all’interno della sala operatoria grazie alla cooperazione di tutti i colleghi. Sono lesioni rare che si vedono nel mondo civile, si vedono più frequentemente negli scenari di guerra, siamo intervenuti con grande professionalità e siamo riusciti a permettere alla paziente di sopravvivere”.

"Lavorando in una unità operativa come questa del Maggiore – ha sottolineato invece Riccardo Albertini, dirigente medico di Otorinolaringoiatra – in cui si fa fronte a traumi gravi e importanti anche frequentemente, abbiamo già un discreto training e una certa esperienza. Chiaro che traumi di questa gravità sono estremamente rari. Ho la fortuna di lavorare in un gruppo coeso, in cui la formazione sui giovani è costante”.

In mattinata è arrivato anche l’assessore alla Sanità della Regione, Raffaele Donini, per congratularsi con tutti i sanitari che "lavorano anche il giorno di Natale”, ma soprattutto per sincerarsi delle condizioni della 25enne. “E’ stato un vero miracolo – le sue parole – e per questo ringrazio di cuore tutti coloro che sono intervenuti per salvarle la vita. Un'organizzazione che funziona e che ha reso possibile intervenire nell’immediatezza. Qui ci sono compattezza, professionalità e tanta generosità”.

Intanto resta in carcere il 31enne marocchino accusato di tentato omicidio, come disposto dal pm Nicola Scalabrini. Secondo i primi accertamenti, l’avrebbe accoltellata al collo con un paio di forbici dopo che la ex moglie si era trasferita con i figli in una stanza presa in affitto in un appartamento di via Rialto, in pieno centro a Bologna. Non è escluso che l’uomo abbia agito sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, come hanno spiegato gli inquirenti. L’uomo non è comunque nuovo a episodi gravissimi: nel 2020 fu arrestato in flagrante fuori da un hotel di Trebbo di Reno per violenza sessuale e tentato omicidio aggravato nei confronti di una 27enne di origine rumena. Per il marocchino poi cadde l’accusa di tentato omicidio, derubricata a lesioni gravi con una condanna a un anno nel novembre del 2021 mentre fu assolto per la violenza sessuale. La donna lo accusò di aver tentato di soffocarla mentre la difesa fornì una ricostruzione diversa indicando in lei un rancore profondo causato dal fatto che il 31enne avesse più relazioni contemporanee, tra cui quella con la 25enne ferita ieri. L’uomo ha inoltre precedenti per cocaina.

Quanto al rapporto con l’ex moglie, lei lo aveva già denunciato nel 2019 per maltrattamenti ma la vicenda si era chiusa in tribunale con una assoluzione. Dopo un periodo di riappacificazione, l’ultima rottura aveva portato la donna a cambiare casa portando con sè i figli. Ieri il drammatico epilogo.

L’ex marito era riuscito a introdursi nel palazzo di via Rialto facendosi aprire da un altro condomino con una scusa e poi, in qualche modo, aveva convinto la ex ad aprirgli anche la sua porta. Dopo l’aggressione, il trentunenne è fuggito: ha minacciato una donna che stava transitando in quel momento in auto lungo via Rialto, le ha intimato di scendere e con la vettura rubata se n’è andato a tutta velocità. Una corsa durata poco, dato che è finita contro il cantiere di via de’ Carbonesi, dove si è infine schiantato.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro