NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Il Pratello ‘invaso’ da migliaia di persone per il 25 aprile, alcuni incivili sporcano le strade laterali

Tantissima gente dal mattino fino a sera, alle 20 stop agli alcolici. Street tutor e vigili agli accessi, ma c’è sempre chi fa i bisogni all’aperto. .

Bologna, 26 aprile 2024 – Un muro umano. Quasi impossibile da penetrare. Le spallate non bastano a farsi strada in via del Pratello, dove migliaia di ragazzi, ieri pomeriggio, si sono riversati per festeggiare i 79 anni della Liberazione d’Italia dal nazifascismo. Il ‘Pratello R’Esiste’, anche quest’anno, ha fatto il sold out. Fin dalla mattina, quando tra gli stand famiglie e tanti bambini hanno raggiunto piazza San Rocco per assistere all’annuale coro dei bimbi, che hanno intonato canzoni partigiane. Nel pomeriggio, con l’arrivo, intorno alle 14,30, dei circa tremila partecipanti al corteo antagonista, i volti della piazza sono cambiati e ad affollare la strada sono stati soprattutto ragazzi.

Il Pratello ’invaso’ per la festa del 25 aprile
Il Pratello ’invaso’ per la festa del 25 aprile

Una marea di persone, controllate, ad ogni accesso, da street tutor e polizia locale, per evitare che portassero all’interno dell’area circoscritta bottiglie di vetro. Ogni borsa grande, ogni zaino, sono stati aperti e controllati. Gli alcolici, comunque, non sono mancati: fino alle 20, quando per ordinanza del sindaco tutte le saracinesche dei locali nella zona ‘chiusa’ si sono abbassate, non c’era astante senza un bicchiere di birra o uno Spritz in mano. Rigorosamente in contenitori di plastica. Meno caos in piazza San Francesco, dove si riusciva a camminare e dove la zona antistante la chiesa, dove negli anni passati si erano esibiti in arrampicate Spidermen improvvisati, era interdetta al passaggio. Ma anche nelle strade tutt’intorno al Pratello, in via Sant’Isaia come in via San Felice e in Santa Croce, tra un concerto e un locale, c’erano capannelli di ragazzi un po’ ovunque. Tra questi, è spuntato, a sorpresa, anche Patrick Zaki. Per festeggiare, con gli amici, prima di trasferirsi alla Normale di Pisa.

Come ogni anno, il contraltare di una festa tanto sentita e partecipata, è stata l’inciviltà di alcuni. Benché le vie più strette fossero presidiate da agenti; malgrado la presenza di numerosi bagni chimici, i soliti zozzoni hanno preferito espletare le proprie funzioni fisiologiche all’aperto, appestando angoli più appartati e giardini, come il corridoio che conduce da via Pietralata al giardino di San Rocco, usato come un vespasiano. Così i cassonetti, utilizzati non solo per buttare lattine, bicchieri e cartacce, ma anche come ‘toilette’ a cielo aperto.

Comunque, in questo senso, la presenza massiccia di forze dell’ordine e vigilanza privata, quest’anno, ha permesso di contenere almeno in parte questa insopportabile deriva di degrado con cui i residenti della zona, ogni anno, sono costretti a fare i conti.

Intorno alle 22,30, poi, anche gli ultimi resistenti hanno deciso di tornare a casa, concludendo questo 25 aprile e lasciandosi alle spalle montagne di rifiuti e sacchi di immondizia. Ai ragazzi sono subentrati gli operatori di Hera: la loro, ieri sera, non è stata certo una festa.

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