Omicidio di Tolè: definitivo l’ergastolo per Ivan Rudic

L’uomo dopo un litigio in un bar uccise Consolato Ingenuo e ne gettò il corpo in un dirupo dell’Appennino Bolognese

La vittima, Consolato Ingenuo, 42 anni

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Bologna, 2 marzo 2023 - I supremi giudici hanno confermato la condanna: è definitiva la pena dell'ergastolo per Ivan Rudic, il serbo di 38 anni processato per l'omicidio di Consolato Ingenuo, 42 anni, il cui cadavere è stato ritrovato nel luglio 2019 in un dirupo tra Cereglio e Tolè, nel Comune di Vergato, nell'Appennino bolognese. La Corte di Cassazione ha infatti rigettato il ricorso dei suoi difensori, gli avvocati Mariagrazia Petrelli e Mirko Rambaldo, come chiesto anche dall'avvocato di parte civile, Francesco Antonio Maisano, che assiste i familiari della vittima.

Il procuratore generale aveva concluso per l'inammissibilità del ricorso.

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Le sentenze

La sentenza in primo grado era arrivata il 13 settembre 2021 quando la Corte di assise di Bologna condannò, oltre a Rudic, autotrasportatore, anche Mihai Apopei, operaio romeno 53enne, a due anni per occultamento di cadavere. L'appello confermò la sentenza di primo grado e il secondo imputato non ha fatto ricorso in Cassazione.

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L'omicidio: i fatti

L'omicidio era scaturito da una lite tra i tre, conoscenti da tempo, scoppiata in un bar a Tolè. Dopo che si erano allontanati in auto e del 42enne si erano perse le tracce: il suo corpo venne ritrovato, la mattina seguente.

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La sentenza della Cassazione è stata pronunciata, dopo una lunga camera di consiglio, dalla prima sezione penale (presidente Rosi, giudice relatore Renaldi). "La vicenda processuale a questo punto è conclusa - dice l'avvocato Maisano - resta l'immenso dolore per i familiari e l'enorme sofferenza di un bambino piccolo che dovrà crescere senza il padre".

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