PAOLO ROSATO
Cronaca

Passante di Bologna, tempi lunghi: Regione e Comune preoccupati, pressing su Roma

Bonaccini: “Serve un’accelerata”. Rebus sui cantieri, coperture sotto esame Lepore: “Il Mit lo sblocchi”. Ma Autostrade: “Progetto definitivo ancora da noi”

Andrea Corsini, Stefano Bonaccini e Matteo Lepore

Andrea Corsini, Stefano Bonaccini e Matteo Lepore

Bologna, 21 marzo 2024 – Regione e Comune sono andate in forte pressing sul ministero dei Trasporti e su Autostrade per l’Italia: il Passante va sbloccato. E’ quello dei tempi, il nodo più importante. Perché senza l’ok al progetto definitivo, legato spiritualmente al Pef (il piano economico-finanziario complessivo) di Autostrade, che la stessa Aspi deve consegnare al Mit entro il 30 marzo, non si potrà andare a cantierare.

La prolungata assenza di un ok al progetto definitivo del Passante, ieri al centro di un piccolo giallo, sta creando non poche preoccupazioni alle istituzioni emiliano-romagnole. Che anche ieri hanno chiesto a Roma di prendersi più a cuore Bologna. Autostrade ha risposto, il ministro Matteo Salvini ‘nì’, visto che nel suo intervento non ha fatto minimamente accenno né al Passante, né ai tempi. Sarebbe proprio la partita attorno al Pef, che trattiene dentro oltre 38 miliardi di euro di opere autostradali in tutta Italia, a tenere frenata l’infrastruttura bolognese.

Il cui costo, complici inflazione, costi dei materiali e discutibili passate tarantelle politiche, è cresciuto vertiginosamente da 700 milioni di euro a quasi 3 miliardi in pochi anni. Il patto Mit-Aspi dovrebbe garantirne la copertura. A Bologna, però, qualcuno teme che dietro l’allungamento dei tempi possa esserci qualche sorpresa. Un grumo di tecnicismi, ostrogoto per i cittadini. E l’ombra di silenziosi scossoni politici. A quasi 8 anni dalla sua prima benedizione da parte dell’allora premier Matteo Renzi, l’allargamento di tangenziale e autostrada è ancora in un limbo di difficile codifica.

Il chiarimento

Ieri quasi al termine del convegno ‘MuovERsi’, celebrato in Regione sui 10 anni della mobilità emiliano-romagnola, il dirigente Luca Fontana ha fatto chiarezza. "Stiamo completando il progetto definitivo del Passante, che verrà inviato allo stesso ministero nel breve periodo", ha detto il direttore Ingegneria e Realizzazione di Aspi, rispondendo a Matteo Lepore che aveva pressato il Mit ("Hanno loro il definitivo e non sbloccano i fondi, sono in ritardo di due anni"). Rina Check, società di consulenza la cui relazione tecnica era ineludibile, ha trasmesso il report al Mit a gennaio.

Cosa diversa da tutto il faldone del progetto. "Siamo alle fasi finali della stesura del definitivo. Stiamo lavorando ad alcune opere che si interfacciano con la viabilità locale: il Passante è molto complesso – ha sottolineato ancora Fontana –. Seguirà una fase di dettaglio, in particolare per quanto riguarda la realizzazione di sottopassi, attraversamenti e le interconnessioni con la viabilità locale. Questa fase dovremo promuoverla, anche in accordo con il ministero e con le realtà locali, affinché sia esecutivo ed eseguibile nel modo più efficace possibile".

Fontana ha anche annunciato che il Lungosavena e il collegamento Triumvirato-via del Chiù (opere di adduzione) potranno cantierare, visto che sono in corso gli iter autorizzativi, "nel corso del 2025".

I costi

Matteo Lepore, sempre ieri durante il convegno, aveva chiesto al ministero di sbloccare "3,5 miliardi di euro" di opere che sono nel pacchetto del Passante. Cifra poi informalmente smentita da Aspi e Mit, il conteggio arriverebbe oggi a circa 2,9 miliardi di euro, tenendo dentro l’aumento del costo dei materiali, un +30% sui prezzi e le opere di adduzione. In ogni caso, una crescita del costo notevole. Anche il governatore Stefano Bonaccini si era espresso così: "Abbiamo chiesto ad Autostrade e al ministro di poter accelerare per i cantieri, visto che è già tutto pronto e finanziato". La chiosa ad Andrea Corsini. "Il Passante è su un binario da cui non si torna più indietro – ha detto l’assessore regionale ai Trasporti –, ma siamo preoccupati per i tempi. Ci sono lentezze nell’approvazione del Pef. Speriamo che vengano risolte nelle prossime settimane, abbiamo bisogno di partire".