"Sfrattato dalla Ue il mio chiringuito a Formentera"

Il bolognese Davide Busi fondò il Lucky nel 1994. Nel tempo è diventato uno dei locali in riva al mare più rinomati. "Dopo la legge sulle concessioni c’è stata la gara. Ha vinto gente importante, io devo sloggiare"

Il Lucky sulla spiaggia di Formentera, nel riquadro Davide Busi

Il Lucky sulla spiaggia di Formentera, nel riquadro Davide Busi

Bologna, 5 maggio 2024 – Chiringuitos, addio. Otto dei famosissimi bar sulla spiaggia che hanno fatto la storia di Formentera – tra i più noti ci sono il Lucky, il Piratibus e il Cala Saona – diventando vere e proprie istituzioni per turisti e gente del posto, spariranno definitivamente.

Dopo un braccio di ferro durato mesi, alla fine di aprile il governo delle Baleari ha applicato (in esecuzione della regolamentazione chiesta da Bruxelles) la normativa nazionale sulle concessioni balneari.

I locali più in voga di Formentera, quindi, potranno riaprire sì, probabilmente già dal prossimo mese di giugno, ma con una gestione diversa dalla precedente visto che quasi nessuno dei vecchi proprietari ha vinto la gara.

Il nuovo regime di concessioni è stato approvato con una schiacciante maggioranza trasversale (15 voti favorevoli contro uno contrario) dal consiglio comunale e verrà applicato senza fare sconti a nessuno.

L’aggiudicazione riguarda 907 metri quadrati in totale – 50 metri di occupazione nella zona di uso e dominio pubblico del litorale per ognuno dei chioschi – in regime di concessione per sei anni, dal 2023 fino al 2028. I nuovi criteri sono molto più rigorosi rispetto al passato: i chiringuitos, infatti, devono essere in regola sia dal punto di vista ambientale, sia in materia di volumetrie e criteri di costruzione.

Una decisione che non è stata presa bene dagli abitanti di questa piccola perla delle Baleari che, nei mesi scorsi, hanno indetto una raccolta firme, che non ha sortito gli effetti desiderati, per evitare lo smantellamento dei locali.

Una storia che inizia a Bologna e finisce a Formentera. È quella di Davide Busi, 55 anni, proprietario e ideatore del famosissimo Lucky, uno degli otto storici chiringuitos costretti a chiudere i battenti dopo la nuova normativa sulle concessioni balneari. Nel chiosco sulla bellissima spiaggia di Migjorn sono passati tanti personaggi famosi: da Gianni Morandi a Enrico Montesano, poi Claudio Bisio, Belen Rodriguez, Giobbe Covatta e Corinne Cléry. Ora, il locale simbolo dell’isola, diventato un punto di riferimento per turisti e non, non esisterà più.

Busi, com’è nata l’idea del Lucky?

"In maniera totalmente casuale. Io gestivo un bar a Bologna, siamo nel 1994, era da poco morto mio padre e un mio amico mi chiese di accompagnarlo a Formentera. Lui voleva andare sull’isola per mettere su un’attività legata all’abbigliamento. Io ne approfittai per fare una vacanza e una volta arrivato qui sono rimasto folgorato. A quel punto ho deciso di comprare, insieme a un amico, un locale sulla spiaggia. Ecco che è nato il Lucky. Un nome, anche quello, venuto in maniera casuale. Il ragazzo che gestiva il negozio di abbigliamento ci dette delle magliette per promuovere il locale che avevano dietro un logo con un quadrifoglio e la scritta ‘lucky’. Ci abbiamo messo poco a capire che quello era il nome del nostro chiringuito".

Dopo l’entrata in vigore della nuova normativa sulle concessioni balneari, una settimana fa è stato costretto a lasciare il chiringuito che gestiva da oltre trent’anni.

"Sì, ma ho già messo tutto in mano a un avvocato perché ci sono troppe cose che non tornano. Intanto abbiamo già fatto denuncia alla Guardia Civil. Chi ha vinto il bando è gente importante, che ha altre concessioni qui a Formentera, anche al porto. Quando hanno reso pubbliche le offerte, noi siamo stati scavalcati per 0,80 centesimi di punto. In pratica, per il bando devono essere presentate tre buste: la prima con l’accreditamento, la seconda contenente il progetto tecnico e la terza con l’offerta economica. Anziché aprirle in ordine, la busta dove c’era l’offerta economica è stata aperta prima di quella con il progetto tecnico. Non è facile, quello che stiamo subendo è grave".

Ora cosa vede nel suo futuro?

"Sicuramente porterò avanti questa battaglia finché non otterrò giustizia, ma a prescindere da come andrà ho deciso che il Lucky è il primo e l’ultimo chiringuito. Ho trovato un locale a Sant Francesc Xavier, nel centro di Formentera, la posizione mi piace anche se non è sulla spiaggia. Sarà indubbiamente strano, dopo trent’anni passati al Lucky non è facile cambiare nel giro di pochi mesi, però vedremo come andrà. Dopo la chiusura del chiosco, io e mia moglie saremmo venuti via da qui, ma i nostri figli sono radicati su quest’isola e abbiamo deciso, soprattutto per loro, di rimanere e reinventarci".

Lei ha un passato da calciatore con i colori del Bologna e ora la sua squadra è a un passo dal raggiungere uno storico traguardo. Come sta vivendo da lontano questo finale di campionato?

"Sono felicissimo. Qui abbiamo formato un club, Formentera rossoblù, che ha sede a casa di un nostro amico. Tutte le partite le abbiamo guardate e continueremo a guardarle lì insieme, è anche un modo per ritrovarsi e tifare la nostra squadra. Abbiamo già detto che se tutto va come deve andare e arriviamo in Champions, andiamo allo stadio quando e se affronteremo delle squadre spagnole".

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