FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Sorelle Pisanu travolte dal treno: un anno dopo parla il papà. "I loro amici sono la mia famiglia"

Giulia e Alessia avevano 15 e 17 anni quando furono investite dal Frecciarossa a Rimini. Vittorio Pisanu: "Sono circondato dall’affetto perché hanno lasciato tanto amore dietro di loro"

Sopra, Vittorio Pisanu il giorno in cui è nata l’associazione; a sinistra, Giulia e Alessia, 15 e 17 anni

Sopra, Vittorio Pisanu il giorno in cui è nata l’associazione; a sinistra, Giulia e Alessia, 15 e 17 anni

Bologna, 28 luglio 2023 – “La mia vita è ora un’eterna salita. Come scalare una montagna. Ma la forza per andare avanti me la dà tutto l’affetto che mi circonda. La mia famiglia, la comunità di Castenaso, la parrocchia. E gli amici delle mie figlie, Giulia e Alessia, che non mi lasciano mai. Allora penso: quanto amore hanno lasciato dietro di loro queste due ragazzine? Tantissimo. Questo mi dà conforto".

La vita di Vittorio Pisanu è stata completamente stravolta il 31 luglio di un anno fa. Quando le sue due figlie, Giulia e Alessia, 15 e 17 anni appena, furono travolte da un Frecciarossa in transito diretto a Milano, mentre si trovavano sui binari della stazione di Riccione. Stavano rientrando a casa, a Castenaso in provincia di Bologna, dopo una serata in discoteca. La Procura di Rimini archiviò presto il fascicolo sulla vicenda, decretando che il macchinista nulla aveva potuto per evitare il drammatico impatto. Da allora però il papà delle due adolescenti si è dato da fare per dare un senso a una tragedia insensata. Lo ha fatto "circondandomi di affetti e facendo del bene". Merito anche di una famiglia ’allargata’ ai tantissimi amici delle due sorelle, che non perdono occasione per andare a trovare Vittorio e settimanalmente vanno a pranzare con lui, per ricordarle insieme. Perché Alessia e Giulia siano ’per sempre con noi’, come recita il nome dell’associazione che Vittorio ha fondato in loro memoria.

Vittorio Pisanu, lunedì sarà un anno dall’addio alle sue bambine. Avete organizzato qualcosa per commemorarle?

"Alle 19 ci sarà una messa in loro memoria alla Chiesa vecchia di Castenaso (San Giovanni Battista, ndr ). Spero parteciperanno in tanti. Poi, solo con i parenti e gli amici più cari ci fermeremo per un’oretta di preghiera tra noi, nella saletta parrocchiale. Quest’anno, il primo senza di loro, non ci siamo sentiti di fare altro".

Pochi mesi dopo la tragedia, lei ha fondato l’associazione ’Giulia e Alessia sempre con noi’. Ci racconta?

"È un’iniziativa nata per i giovani. Per stare accanto a loro e sensibilizzarli sui rischi legati allo sballo, al divertimento sregolato a causa di alcol e droghe. Organizziamo incontri ed eventi, siamo ormai più di 100 membri, tra cui tanti giovani. Aiutiamo il prossimo a 360 gradi: a maggio abbiamo portato aiuti agli alluvionati di Faenza, per esempio, ma se serve aiutiamo anziani in difficoltà, o altro. Fare del bene mi aiuta ad affrontare un dolore che mi ha cambiato la vita da un giorno all’altro. Presto pianterò due alberi, uno nel cortile della scuola che frequentava Alessia e uno nel ’Giardino dei ricordi’ di Castenaso, con una targhetta per loro. Farò bene? Non so, sono piccole cose che mi fanno stare meglio".

Tiene duro anche per loro.

"Combatto ogni giorno per stare in piedi, corro qua e là e mi tengo impegnato per non crollare. Penso a fare del bene e questo mi aiuta a non pensare soltanto al dolore. Ma sono più fortunato di altri nella mia situazione: io ho tanto affetto che mi circonda, la mia famiglia, la comunità di Castenaso, la fede e la parrocchia, con in testa don Giancarlo Leonardi, che è un po’ il mio mentore e mi dà sempre i consigli giusti. Poi ho gli amici delle mie figlie che mi stanno vicino. Tutte le settimane pranziamo assieme e parliamo di loro. Nelle loro scuole hanno organizzato dei ’memorial’ per loro. Ci sono così tante persone che le portano nel cuore. E allora mi dico: guarda che segno hanno lasciato, in una vita tanto breve, queste due ragazze. Le mie figlie. Questo mi dà conforto".