
I pareri dei cittadini sul nuovo assetto della strada chiusa dall’anno scorso. I commercianti: "Calo di clienti in questi mesi, speriamo il quadro migliori". Riders e ciclisti alle prese con le manovre: "Occorre fare molta attenzione".
Bologna, 30 aprile 2025 – Il sole primaverile è ritornato a illuminare le vetrine di via Ugo Bassi. Ma a dare nell’occhio, oltre ai raggi del sole, sono sicuramente i nuovi binari della linea rossa, diventati una sorta di percorso a ostacoli per i conducenti delle due ruote che ogni giorno attraversano le vie del centro. "Per noi riders – racconta Qamer Showai – guidare la bici adesso è più pericoloso". "Le strade più strette", infatti, sembrano non lasciare molto spazio alle bici che si districano tra autobus, automobili e pedoni. Ad avvalorare il timore di Showai, che in questi due giorni è stato spettatore di alcune cadute – dovute in parte dalla poca abitudine alle nuove infrastrutture –, c’è anche Lorenzo Gemma: "Il tram, per come la vedo io, non è un progetto a favore della circolazione delle biciclette. Mi chiedo, poi, quando effettivamente passeranno i nuovi mezzi pubblici come si farà a spostarsi in bicicletta in questa strada" ragiona lui tra il traffico, mostrando intanto come la ruota della bici combaciasse perfettamente con l’incanalatura dei binari.
Se da un lato i binari possono rappresentare una ulteriore complicanza per chi sceglie spostamenti green, per i commercianti di via Ugo Bassi e delle vie limitrofe segnano la fine di mesi di sofferenze. "Siamo felici di questa apertura, sembrava di essere in prigione – evidenzia Ottavio Glazerano, districandosi tra piattini e tazzine del Fraben Caffè –. Mi sarebbe piaciuto che la giunta si fosse resa conto delle difficoltà che abbiamo vissuto, ma è bello adesso avere di nuovo la città e il senso di libertà".
Echeggia anche Rita Bernardini, agente vendita del brand bolognese ‘Settimo Cielo’, dopo aver percepito una grande differenza di vendite rispetto agli altri store: "Una chiusura del genere ci ha completamente investiti, c’è stato un crollo delle vendite che abbiamo superato grazie alla nostra tenacia. Speriamo che questa primavera sia positiva, perché ne abbiamo bisogno vista la sofferenza vissuta e speriamo, inoltre, che il tram porti beneficio a tutta la popolazione".
Lo stesso sguardo positivo è adottato anche da Dario De Paz, del negozio d’abbigliamento De Paz: "Sono contento, dopo tutti questi mesi murati, nonostante ce la siamo cavata lo stesso, una riapertura fa sempre piacere. Adesso stanno passando anche tutti gli autobus che non passavano prima", ironizza. I cantieri, inoltre, non hanno interessato solo gli esercenti di via Ugo Bassi, ma hanno colpito duramente anche le attività commerciali delle vie adiacenti come via Oleari.
"I mesi in cui c’è stato il cantiere sono stati come il Covid: non vedevamo passaggio, nulla di nulla, quattro mesi durissimi – spiega Lorella Rita Cavallo all’interno del locale a suo nome –. Dalla riapertura della strada si nota già la differenza, le persone sono tornate a passeggiare".
Stessa storia anche per la sartoria Luisa, in via della Zecca, che, come ricorda Vladimir Kacaku, ha subito un colpo più duro del previsto. Mentre, lungo la stessa via, la situazione è stata differente per Michela Torchi, del negozio Carlo Deni abbigliamento: "Ora che la strada è riaperta sicuramente si sta meglio. Tuttavia, anche con i lavori, non abbiamo riscontrato una diminuzione della clientela: siamo contente. Speriamo che quando arriverà il tram possa essere ancora meglio".
Se per le attività commerciali la diminuzione del lavoro non è stata la stessa, dopo i mesi trascorsi all’ombra di un cantiere e con il sottofondo dei trapani, la felicità per la fine dei lavori è certamente condivisa da tutti. Per i ciclisti e le cicliste invece rimane il dubbio se schivare i binari o sostituire le ruote con altre più spesse.