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I carabinieri fuori dall’abitazione, in via Cartolerie, di Francesca Migliano
Bologna, 17 gennaio 2024 – Un fascicolo per omicidio, contro ignoti, per far luce sulla morte di Francesca Migliano. La cinquantaduenne, che aveva lavorato come estetista e aveva un centro Nail in Santo Stefano, è stata trovata cadavere la mattina di lunedì nel suo appartamento di via Cartolerie, il corpo in avanzato stato di decomposizione, straziato dai morsi del cagnolino che le è rimasto a fianco, in tutti quei giorni, senza avere null’altro da mangiare e da bere.
Proprio per questo, per le condizioni in cui si trovava l’appartamento all’arrivo dei carabinieri, oltre al tanto tempo trascorso tra la morte della donna e il ritrovamento del cadavere, gli inquirenti hanno deciso di approfondire le indagini, scandagliando ogni aspetto della vita della donna, dei suoi contatti, dei clienti e delle clienti che, benché formalmente disoccupata, riceveva in casa. Questo, nell’attesa dell’esito dell’autopsia, che è stata conferita ieri al medico legale Paolo Fais e verrà eseguita oggi.
Un accertamento necessario a mettere il primo punto fermo: stabilire le cause della morte, se naturali o violente. Al momento, benché sul corpo dai primi accertamenti non sia stato possibile verificare presenze di tracce che possano far propendere per una morte violenta, gli inquirenti non escludono nulla: dal malore all’omicidio, passando per il gesto estremo. Quello che al momento è evidente, è che la morte sarebbe databile almeno intorno al periodo di Natale. A trovare il cadavere, l’altra mattina, è stata la mamma della donna.
Che, non riuscendosi più a mettere in contatto da diverso tempo con lei, aveva deciso di andarla a trovare a casa, facendo così la terribile scoperta. Era seguita la chiamata al 118 e poi ai carabinieri della compagnia Bologna Centro, intervenuti in via Cartolerie con i colleghi della Sezione investigazioni scientifiche e del nucleo Investigativo.
Oltre alla mamma della donna sono stati sentiti i vicini, che in queste settimane non si sarebbero allarmati per i pianti del cane, perché abituati a sentirlo abbaiare. Poi toccherà ai clienti della donna, che aveva lavorato come estetista, essere ascoltati.