Bologna, vendevano online vestiti rubati: arrestata giovane coppia di coniugi

Durante una perquisizione trovati ben 72 capi di abbigliamento rubati dal valore totale di circa 7mila euro

Due coniugi di origini moldava sono stati scoperti a vendere sul web vestiti e cosmetici rubati

Due coniugi di origini moldava sono stati scoperti a vendere sul web vestiti e cosmetici rubati

Bologna, 6 giugno 2024 – Due coniugi di origine moldava, una donna e un uomo di 25 e 30 anni circa, sono stati colti a mettere in vendita su un sito web capi di abbigliamento rubati nel territorio bolognese. La scoperta è stata effettuata a seguito di un’accurata indagine da parte del commissariato Due Torri san Francesco insieme al coordinamento della procura di Bologna

La vicenda 

Attraverso la dettagliata analisi del profilo web mediante il quale veniva venduta la merce rubata, la polizia è riuscita a risalire all’identità dei due colpevoli. Si tratta di una donna moldava incensurata, residente in via della Guardia, e di suo marito, conterraneo e con precedenti penali per furto e reati contro il patrimonio. 

Nella mattinata del 31 maggio 2024 gli operatori avevano provveduto a compiere una perquisizione nella dimora dei coniugi, durante il quale erano stati ritrovati ben 72 capi di abbigliamento rubati dal valore totale di circa 7mila euro. I vestiti in questione sarebbero stati prelevati da un negozio con sede a Sasso Marconi, che proprio un anno e mezzo fa circa aveva subito un furto di una notevole quantità di merce. 

La perquisizione era proseguita nella cantina di proprietà dei coniugi, nella quale veniva recuperata un’ingente quantità di prodotti di cosmetica e di profumeria. Il valore della merce rinvenuta si avvicinava ai 14mila euro totali.  

Il 30enne, inoltre, era stato trovato in possesso di 7.500 euro in contanti suddivisi in banconote dal diverso taglio, mentre la ricerca dei poliziotti aveva condotto anche al ritrovamento di buste piene di vestiti pronte per essere spedite sul portale web. 

I coniugi sono stati entrambi denunciati in stato di libertà per il reato di ricettazione, mentre la merce rubata è stata sottoposta al vincolo del sequestro penale