Il Fantateatro e i suoi giovani aspiranti attori su un palcoscenico vero

A Bologna, da anni, è un'istituzione e ha vinto una scommessa, portando al Duse uno spettacolo con la ‘s’ maiuscola, con musiche e costumi, messo in scena davanti a una platea pienissima

Aspiranti attori su un palco vero, la scommessa di Fantateatro

Aspiranti attori su un palco vero, la scommessa di Fantateatro

Bologna, 2 marzo 2024 - Li accompagnano, li vedono crescere, liberarsi della timidezza e mettersi in gioco. Li ascoltano, lasciandoli liberi di esprimersi. Li fanno divertire, giocare, creare. Ma intanto gli insegnano che ogni espressione è bella e che essere se stessi è la più grande conquista che possono fare. Il teatro e la passione per la recitazione, chi lo sa, un domani continuerà oppure no. Ma intanto il bambino vive un percorso di crescita e questo basta. È questa la filosofia alla base dei corsi di teatro del Fantateatro di Bologna, come riporta l’agenzia Dire.

A Bologna, da anni, è un'istituzione: difficile non conoscere Fantateatro e la sua compagnia, un affiatato gruppo di attori giovani e giovanissimi che porta in scena spettacoli per ragazzi, scuole e famiglie da quasi 20 anni, in città ma anche in giro per l'Italia. Quasi impossibile non avere incrociato un loro spettacolo, tra risate, fiabe classicissime rivisitate sempre in chiave ironica e altre create da zero e diventate ormai famose, come l'Orco puzza e la Regina Carciofona. E, intanto, nel corso dell'anno, gli attori ed educatori di Fantateatro portano avanti anche corsi di teatro (ma c'è anche la danza) dai quattro ai 18 anni. Con uno spirito tutto speciale, che vede il teatro come strumento pedagogico e linguaggio. E che punta, in primis, sulla crescita del bambino. A contatto con bambini e ragazzi da sempre anche attraverso i numerosi e partecipati centri estivi a Bologna, Fantateatro negli ultimi mesi ha fatto una scommessa. E l'ha vinta alla grande: ha provato a portare su un palcoscenico - un palcoscenico serio, nientemeno che quello del Duse, uno dei teatri con più storia sotto le Due torri - i bambini e i ragazzi dei corsi di teatro. Non per un saggio 'interno', ma per coinvolgerli in uno spettacolo vero, con musiche e costumi, messo in scena davanti a una platea pienissima.

Dopo averli vestiti uno per uno con un vero costume (erano 60), li ha fatti entrare nel grande spettacolo che è stato 'La spada nella roccia', rappresentato il 5 gennaio in occasione della Befana della Casa dei risvegli di Luca De Nigris. Un esperimento che riuscito è dire poco, e che la compagnia ha festeggiato con grande entusiasmo. Tanto che potrebbe presto ripeterlo. Di certo un'esperienza che i piccoli (o giovani) aspiranti attori non dimenticheranno facilmente e che forse un giorno potrebbe spingerli a voler diventare attori per davvero. Ma andiamo con ordine. Il progetto de 'La spada nella roccia' per come è stata rappresentata il 5 gennaio, è nato dopo una analoga 'prova' fatta a inizio settembre con lo spettacolo 'Una notte a teatro', scritto da Fantateatro in occasione dei 200 anni del Teatro Duse di Bologna.

In quell'occasione, forti dell'esperienza dei centri estivi dove avevano toccato con mano quanto i bambini fossero spontanei e seri nel portare in scena uno spettacolo costruito insieme in una settimana, una cinquantina di bambini sono stati coinvolti in una scena corale molto d'effetto. Ma con 'La spada nella roccia' la questione si è fatta più seria: i bambini, nei panni di cavalieri, scudieri o apprendisti maghi, sono saliti sul palco in costume e hanno preso parte attiva allo spettacolo.

A spiegare perchè Fantateatro si è lanciato in questa avventura è Marco Piazzi, attore di vecchio corso della compagnia (a dispetto dei suoi 25 anni), da qualche anno anche insegnante: "Ci siamo resi conto che i bambini avevano un'energia tale che andava mostrata. Li abbiamo coinvolti nello spettacolo per i 200 anni del Duse, e non potevamo fare altrimenti visto che il nostro teatro da sempre è dedicato soprattutto ai bambini, e dopo quel banco di prova abbiamo deciso di fare qualcosa di più rappresentativo, di portarli sul palco vero e proprio". I dubbi erano tanti, all'inizio, racconta Marco. Ma loro ci hanno creduto da subito. Dopo il casting, i bambini hanno vissuto una full immersion di due giornate: la prima, nel quartier generale di Fantateatro, in cui hanno avuto la prova costume, e poi hanno 'lavorato' fianco a fianco degli attori e provato le piccole scene che li vedevano coinvolti, nel fare balletti o muovere in aria spade come veri cavalieri. Il giorno dopo, prove generali proprio dentro al Duse, dal mattino alla sera. Come è andata? "Incredibilmente bene", racconta Marco. "La potenza del bambino è qualcosa che noi attori grandi adulti non possediamo. Hanno un'energia che è tutta loro, una freschezza, un'energia del bambino che ti porta a vivere un'esperienza quasi catartica. E soprattutto hanno un'incredibile serenità. La fatica di salire sul palco che ha un attore, l'ansia da prestazione, loro la vivono in un modo totalmente diverso. Credo che nella nostra storia non sia mai stata fatta una 'Spada della roccia' così bella, bambini e ragazzi hanno dato una ricchezza, una ventata di energia grandissima, e ci hanno fatto emozionare. Abbiamo detto loro 'divertitevi, sentitevi cavalieri, giochiamo'. Ed è stato bellissimo, perchè loro sono stati spontanei e bravi. Se ci sarà occasione sicuramente ripeteremo questa esperienza". Al di là dello spettacolo in sè, per tanti bambini e ragazzi è stata anche l'occasione per vedere dal vivo un teatro e capire come è fatto 'da dentro', potendosi trasformare per un giorno in 'addetti ai lavori': "Quando sono saliti sul palco e hanno visto che dietro c'è un altro mondo, erano molto stupiti: hanno visto che dietro le quinte ci sono i camerini, la zona dei macchinisti, le corde, le luci. Per loro è stata un'esperienza di formazione, non capita tutti i giorni. Erano molto colpiti anche i ragazzi di 18 anni".

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