MARTINA SPAGGIARI
Cultura e spettacoli

“Torniamo a farvi paura”. Gli Avati pronti al ciak

Antonio anticipa i temi del nuovo lavoro di Pupi, tra il Delta e il Midwest. "Lodo Guenzi sarà il protagonista in questa storia che ha una doppia vita"

"Torniamo a farvi paura". Gli Avati pronti al ciak

"Torniamo a farvi paura". Gli Avati pronti al ciak

Bologna, 14 ottobre 2023 – Promette che farà paura, "anche più della ’Casa dalle finestre che ridono’". E c’è da crederci, perché Antonio Avati, sceneggiatore e produttore, è ormai pronto al primo ciak del nuovo film del fratello Pupi: ’L’orto americano’, nato dall’omonimo libro del regista bolognese, appena pubblicato da Solferino. Tra il Delta e il Midwest, con un po’ di Bologna a dare mordente a un film noir, con il gusto del gotico che è tipico di Avati e che ha fatto perdere il sonno a parecchi spettatori nel corso degli anni, passando dall’Arcano Incantatore a Il Nascondiglio fino a Il Signor Diavolo.

Il primo ciak, appunto è in calendario il 13 novembre tra Comacchio e Argenta, per raccontare la storia di uno sguardo che sarà lungo una vita: in una mattina del Dopoguerra a Bologna una ragazza in divisa da ausiliaria americana si affaccia per chiedere indicazioni nella bottega di un barbiere. E le basta uno sguardo distratto per far innamorare un giovane aspirante scrittore. Anni dopo, anche grazie al ricordo di quello sguardo, lui decide di andare proprio in America, e lì cambierà la sua vita.

C’è molta Bologna, appunto, a cominciare dal cast: Lodo Guenzi, ultimo entrato nella scuderia degli Avati con il film ’La quattordicesima domenica del tempo ordinario’ "è stata la vera sorpresa – conferma Antonio –: un attore superiore alle aspettative, che sarà perfetto in questo ruolo". Andrea Roncato (ormai di casa nei film degli Avati) e Romano Reggiani (era Cavalcanti in Dante) completano la parte bolognese, mentre la protagonista è la svedese Mildred Gustavson, con Chiara Caselli e Roberto De Francesco.

"L’ambientazione nel Dopoguerra ci ha consentito di dare alla trama e al film una doppia vita. La prima parte – racconta Antonio Avati – sarà infatti in bianco e nero e in inglese, mentre per la seconda parte si torna in Italia, nei luoghi che ci sono così cari per le suggestioni che sanno offrire. Qui il progonista torna sulle tracce della ragazza, che lo aveva colpito con un solo sguardo e che risulta dispersa". La parte americana sarà girata ai primi di gennaio, in trasferta.

Dunque un vero noir, che inizia nell’orto americano, inquietante e pauroso, e che prosegue nel Delta del Po, dove la terra stessa, nebbiosa e sempre incerta se trasformarsi in acqua, accende i dubbi. "È certamente un film di ansia e di paura – conferma Antonio – con un mistero da sciogliere. Il protagonista è una persona fragile, debole: si troverà all’improvviso di fronte alla violenza e al sangue, in modo assolutamente inaspettato. Sono le nostre storie, i temi che ci sono più vicini. Il protagonista parte per l’America portandosi dietro tutti ’i sui morti’, che nel lessico di Pupi sono quelli che ci hanno accompagnato e che non ci sono più. Gli amici, la famiglia, gli amori. E che in un certo senso ci aiutano a rimanere vivi".

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