No Città 30: è nato il comitato per il referendum. “Ci doveva pensare Lepore”

Bologna, si dovranno cercare 9mila firme autenticate in 90 giorni. Da domani anche un sito web. Cavedagna (FdI): “La maggioranza dei bolognesi non vuole i nuovi limiti”. L’assessora Orioli: “No alle strumentalizzazioni”

Bologna, 15 gennaio 2024 - Il centrodestra in blocco, unito, ha presentato stamattina a Palazzo d'Accursio la costituzione di un comitato promotore per un referendum sulla Città 30. Capofila il partito leader al governo, Fratelli d'italia.

No città 30: è nato il comitato per il referendum
No città 30: è nato il comitato per il referendum

FOCUS / Le multe di Città 30: quando scattano e quanto si dovrà pagare "I garanti dovranno approvare il quesito referendario. Una volta raggiunto quest'obiettivo, allora dovremo cercare 9mila firme autenticate in 90 giorni - ha spiegato il capogruppo di FdI, Stefano Cavedagna -. Questo passaggio avrebbe dovuto farlo Lepore a suo tempo, non noi. Ci aspettiamo che la cittadinanza collabori in massa, è ormai chiaro che la maggioranza dei bolognesi non vuole la Città 30, a differenza di quello che sostiene Lepore". Presenti anche gli alleati d'opposizione, c'era Matteo Di Benedetto (Lega): "Se Lepore davvero pensa che la maggioranza dei bolognesi è con lui, allora non capiamo cosa possa temere da un referendum consultivo".

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Lanfranco Massari, neo coordinatore cittadino di Forza Italia: "Fino a poco tempo fa ero dalla parte delle categorie economiche, e posso assicurare che hanno mal digerito questa svolta, in molto sono contrari. Ben venga un referendum, Lepore deve tenere conto del parere dei cittadini".

Da domani esordirà anche il sito web 'No Città 30'. Infine la stoccata di Cavedagna all'assessore comunale Massimo Bugani, che ha dichiarato che la protesta di FdI finirà in un bicchiere d'acqua. "Fino a poco tempo fa, quando Bugani era dei Cinque Stelle, avrebbe appoggiato la nostra battaglia. Oggi invece fa il cane da guardia di Lepore".

Orioli: “No alle strumentalizzazioni”

Non tarda ad arrivare la replica dell’assessora alla Mobilitàò del Comune di Bologna, Valentina Orioli: "Da chi è al governo del Paese ci aspetteremmo misure concrete per la sicurezza stradale invece che banchetti per raccolte firme per evidenti fini di campagna elettorale. Iniziative che strumentalizzano preoccupazioni legittime e che dubito siano nell’interesse dei cittadini. Invece di strumentalizzare politicamente un'iniziativa dedicata alla sicurezza stradale, ci aspetteremmo risorse per le vittime della strada e risorse sul trasporto pubblico locale. Invece su questo stiamo a zero”. “Respingiamo quindi i tentativi di strumentalizzazione, – continua Orioli-, mentre saremo sempre attenti e disponibili ad ascoltare osservazioni e proposte dei cittadini su come migliorare questa misura, sulle singole aree o strade. Invece che un referendum serve un monitoraggio delle strade messe a trenta. Vedremo nei prossimi mesi come funzionerà la reale applicazione e se i disagi denunciati ci saranno, oppure se si chiarirà come pensiamo che si sia buttata tanta benzina sul fuoco per fare confusione e basta".

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