Effetto Virtus: dà spettacolo e attira campioni

La forza della V nera nei playoff contro Pesaro ha stregato pure Valentino Rossi. Venerdì via alle semifinali con Tortona o Venezia

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di Massimo Selleri

Vedere Valentino Rossi farsi fotografare insieme a Milos Teodosic o a Marco Belinelli dà l’idea di cosa sia diventata o cosa sia tornata a essere la Virtus in poco tempo. Essendo nato ad Urbino il pilota motociclistico giovedì scorso avrà tifato per Pesaro fino all’ultimo secondo, ma a giochi fatti ha voluto essere immortalato con i protagonisti più famosi e celebrati della V nera. La Segafredo è una squadra vera, fatta di campioni che trascinano anche i loro compagni alla vittoria in uno sport dove le individualità servono se si gioca per la squadra. Così non fosse non si spiegherebbero i numeri di questo club che in meno di un anno ha vinto un campionato italiano, una SuperCoppa e una EuroCup, staccando così il biglietto per l’Eurolega. Ora si corre per tenere cucito sulla maglia lo scudetto e il dato più interessante è che nei playoff la formazione allenata da Scariolo sta mantenendo l’imbattibilità che ha ereditato dal gruppo della passata stagione, arrivando così a 14 vittorie consecutive.

Dopo tanti balbettamenti nei mesi precedenti, quando c’è stato da stringere i denti i migliori talenti all’interno del roster virtussino sono stati un vero valore aggiunto. In Europa Milos Teodosic ha dimostrato di essere anche un leader in grado di trascinare la squadra. In questi playoff, invece, sta venendo fuori tutta l’intelligenza cestistica di Belinelli. Una leadership diversa rispetto a quella del fuoriclasse serbo, fatta di cose meno spettacolari, ma altrettanto efficaci. Sempre pronto a togliere le castagne del fuoco ai compagni, ogni tanto si ha l’impressione che Beli faccia un passo di lato per lasciare spazio a chi in quel momento sta aggredendo la partita. Con Toko Schengelia che si è infortunato nella prima gara dei quarti di finale, è toccato a Daniel Hackett tenere vivo quello spirito che i due ex Cska hanno portato all’Arcoveggio con il loro arrivo. Uno dei primi soprannomi che in Eurolega venne a appioppato al play italostatunitense fu "Full Hd" per sottolineare come sappia fare tutto ad altissimo livello. Una caratteristica che ha mantenuto anche sotto le Due Torri dove, pur volendo entrare in punta di piedi, alla fine il suo talento lo ha messo subito nella lista dei protagonisti.

Staccato il biglietto per le semifinale, adesso la Segafredo si gode due giorni di pausa, in attesa di conoscere chi tra Tortona e Venezia sarà il suo avversario in una serie che partirà venerdì.

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