Aggressioni ai sanitari: 385 casi in 5 anni al Bufalini di Cesena

Violenze fisiche e verbali all’ospedale, un’escalation frenata solo dalla pandemia: tutti i numeri. Ma tanti non denunciano neppure

Un poliziotto intervenuto per un’aggressione al pronto soccorso (foto di repertorio)

Un poliziotto intervenuto per un’aggressione al pronto soccorso (foto di repertorio)

Cesena, 26 maggio 2022 - Pazienti spazientiti che reagiscono aggredendo i sanitari. Le vittime innocenti sono medici e infermieri. Capita a Cesena come nel resto del paese. Sono stati 385 gli atti di violenza al Bufalini negli ultimi cinque anni. Le aggressioni al personale sanitario nella sola azienda cesenate nel 2021 sono state 63. Questi i dati forniti dalla Regione Emilia Romagna su richiesta di atti ispettivi da parte del consigliere regionale della Lega Massimiliano Pompignoli. All’ospedale Bufalini, nel corso dell’anno passato, 37 sanitari hanno subito un’aggressione verbale, 12 un’aggressione verbale e fisica, 2 un’aggressione fisica e nei restanti casi sono state prese di mira, oltre che le persone, anche le cose. Ma si tratta di un dato sottostimato, perché tanti operatori sanitari non denunciano all’azienda le aggressioni subite.

Se facciamo un passo indietro, e andiamo al 2020, anno in cui è scoppiata la pandemia, vediamo che le aggressioni totali al Bufalini da parte dei pazienti sono state 55, di cui 30 verbali e 13 sia verbali che fisiche. Qualcuno potrebbe dare la colpa al Covid, ma si sbaglierebbe di grosso. Sì perché nell’era pre Covid, e cioè nel 2019, ci furono ben 136 aggressioni, più del doppio degli anni successivi.

"Ci siamo interrogati su questa situazione – dice il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli - ho chiesto i dati dal 2011, ma me li hanno forniti dal 2017, forse perché prima non c’era un monitoraggio preciso. Il risultato è la drammatica scoperta che negli ultimi cinque anni negli ospedali di Forlì e Cesena ci sono state 591 aggressioni. Al Bufalini la situazione più grave con i 385 atti di violenza tra il 2017 e il 2021, all’ospedale forlivese sono state 206 nei cinque anni". A Cesena si parte con 29 aggressioni nel 2017, 102 nel 2018, 136 nel 2019, 55 nel 2020 e 63 nel 2021. Ma perché i dati sono peggiori nel 2019, un anno ‘horribilis’ anche per ragioni di sicurezza sul lavoro ed incolumità? "Un motivo – azzarda Pompignoli – potrebbe essere che, da quando è scoppiata la pandemia, ci sono stati molti meno accessi al pronto soccorso".

Ma il rapporto tra medico e paziente è decisamente cambiato con la pandemia. Nessuno è più come prima, c’è più fatica e meno capacità di sopportare. E da sanitari a eroi nella prima fase del Covid, i medici sono diventati talvolta il capro espiatorio e la valvola di sfogo di ogni malumore. "Il rischio di aggressione o di atti di violenza contro gli operatori sanitari è concreto – prosegue Pompignoli – è un fenomeno che va monitorato, e prevenuto, perché risulta una vera e propria minaccia per gli equilibri dei nostri ospedali. Una soluzione per contrastare il fenomeno e indagarne le cause, potrebbe essere quella di costituire un Osservatorio regionale sulla sicurezza e l’incolumità degli operatori sanitari, sulla falsa riga di quello già operativo a livello nazionale e mutuato anche dalla Toscana. Dobbiamo lavorare per tutelare il ruolo e le competenze di medici ed infermieri investendo su risorse informative, strumentali e di formazione, per capire e prevenire le radici della violenza".