PAOLO MORELLI
Cronaca

Bologna, stangata a Comune e Regione. Le analogie con il Cesuola

Enti pubblici condannati a pagare ai residenti anche per i danni futuri del canale sotterraneo Ravone. A Cesena esistono problematiche simili per il torrente che corre per un chilometro sotto il centro.

Il canale Cesuola con i cosiddetti ‘cristi’ sulla destra

Il canale Cesuola con i cosiddetti ‘cristi’ sulla destra

Ha suscitato molto interesse a Cesena la sentenza con la quale il Tribunale civile di Bologna ha accolto il ricorso di una ventina di residenti nelle vicinanze del tratto in cui il torrente Ravone scorre sotto il suolo del centro bolognese, ingiungendo al Comune e alla Regione di costituire un fondo di oltre 3,6 milioni di euro (la stima dei danni subiti dai ricorrenti a seguito delle alluvioni degli ultimi anni) a garanzia dei risarcimenti, o di sottoscrivere una polizza assicurativa dello stesso importo "per la responsabilità civile verso i ricorrenti a copertura dei danni causalmente riconducibili al bacino idrogeologico del torrente Ravone".

A Cesena, infatti, c’è una situazione analoga: il torrente Cesuola scorre sotto il suolo del centro, lambendo anche il municipio, per un tratto di poco più di un chilometro dalla ‘Portaccia’ alla confluenza nel fiume Savio, poche decine di metri a valle del Ponte Nuovo. Il Cesuola, che molti cesenati indicano col nome dialettale ‘Giula’, nasce nei pressi di Diolaguardia, nel comune di Roncofreddo, e percorre circa 9 chilometri prima di entrare nel percorso sotterraneo. Nel maggio 2023 il Cesuola non diede problemi perché nella sua piccola valle cadde meno acqua che nel bacino del Savio, ma fece scattare l’allarme. In seguito alle insistenze di numerosi cittadini, fra i quali fu particolarmente attivo Graziano Castiglia, fu avviato un progetto di risanamento: l’interno del tratto tombinato fu ripulito dai detriti che si erano accumulati nel tempo e furono sistemati dei puntelli (nel gergo edile vengono chiamati ‘cristi’ per la forma a croce) per rinforzare la copertura della struttura sulla quale grava, in alcuni tratti, il traffico veicolare. La struttura di rinforzo, che viene controllata ogni sei mesi, ha una garanzia di due anni che scadrà a marzo 2026, poi dovrà essere revisionata. Sono proprio i ‘cristi’ ad avere limitato lo scorrere dell’acqua nel tratto tombinato del torrente Ravone favorendo l’esondazione che in alcuni tratti è stato un vero e proprio scoppio, tant’è vero che poi sono stati rimossi. L’allarme per il potenziale pericolo costituito dal Cesuola ha indotto l’Amministrazione comunale, insieme a Hera poiché il corso d’acqua ha anche la funzione di fogna per il centro, a predisporre un progetto di risanamento strutturale e ambientale che avrà tempi lunghi: è stato approvato il progetto di fattibilità tecnico-economico ed entro la fine di quest’anno dovrà essere aggiornato il protocollo d’intesa sottoscritto nel 2021 tra Comune, Hera, Atersir e l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile. Poi si potrà procedere con l’approvazione del progetto esecutivo che dovrebbe iniziare a fine 2025.

Per mettere in sicurezza il torrente Cesuola serviranno circa venti milioni di euro. Scartata l’ipotesi di inserire il progetto tra quelli finanziabili col Pnrr perché era impensabile concludere i lavori entro il 2026, il finanziamento è stato chiesto dal Comune alla struttura commissariale quando era retta dal generale Figliuolo, ma non sono ancora arrivate risposte, quindi per l’esecuzione dei lavori si parla di anni. E nel frattempo? Speriamo che non piova forte, altrimenti potrebbero essere disastri per il centro storico di Cesena.