PAOLO MORELLI
Cronaca

Aste, flop del Comune di Cesena. Nessuno vuole gli immobili

A vuoto anche il quarto tentativo di vendere l’ex ristorante I Gessi. Ma pure le altre cinque proposte non suscitano alcun interesse

Sopralluogo di alcuni consiglieri comunali all’immobile di via Del Monte 1534

Sopralluogo di alcuni consiglieri comunali all’immobile di via Del Monte 1534

Cesena, 11 aprile 2025 – Il Comune di Cesena sta cercando di fare cassa mettendo in vendita alcuni beni di sua proprietà, ma non funzionali ai suoi progetti. È il caso dell’ex ristorante I Gessi di via Del Monte 1534, al centro di una grande area verde ai piedi della basilica tanto cara ai cesenati: lo ha già messo all’asta quattro volte, ma nonostante abbia ribassato gradualmente il prezzo base, nessuno si è presentato per avanzare un’offerta.

La prima volta che l’immobile dei Gessi fu messo all’asta risale a due anni fa, con un prezzo base di 640.000 euro; seguirono altri due bandi, entrambi con prezzo base ribassato di poco, 637.000 euro, nell’ottobre 2023 e nel marzo dell’anno scorso, sempre senza alcun esito. L’ultimo tentativo è del 12 febbraio scorso, con prezzo base 509.840 euro, il 20% in meno della base del primo bando, ma anche stavolta non c’è stata alcuna offerta. Un esperto di compravendite immobiliari ci ha detto che la vendita sarà difficile poiché potrebbero esserci delle irregolarità edilizie e perché l’edificio potrebbe essere sorvegliabile dall’alto. Sta di fatto che un edificio di proprietà comunale ristrutturato e trasformato in un ristorante di pregio (che a Cesena manca) è stato parzialmente demolito perché c’era una veranda irregolare, quando quasi tutte le altre decine di verande abusive di privati furono regolarizzate in qualche modo, e ora l’ex ristorante è tornato un rudere e il Comune ha dovuto pagare quasi due milioni di euro a chi lo aveva trasformato, tra risarcimenti e spese legali. Una delle pagine più buie dell’Amministrazione comunale di Cesena.

Ma non c’è solo l’ex ristorante di via Del Monte fra i beni che il Comune non riesce a vendere: nel bando d’asta del 12 febbraio scorso, con limite per presentare le offerte al 24 marzo, c’era anche l’ex Circolo Ruffio di via provinciale Sala 1041, offerto a 144.000 euro; l’edificio denominato Burlia di Bagnile (via Prima del Cane 431) offerto a 64.000 euro con un’ampia area pertinenziale; il fabbricato denominato Diegaro 4 che si trova in via Emilia Ponente 4354, proposto a 160.800 euro; il podere Villalta 1 di 3,4 ettari di via Carlona a Cesenatico, messo in vendita col prezzo base di 115.440 euro; parte del podere Marano 5 di 7,3 ettari che si trova in via San Tomaso, offerto all’asta con prezzo base di 180.000 euro. Alla scadenza del 24 marzo non è stata presentata alcuna offerta, per cui tutti questi immobili sono ancora ‘in pancia’ al Comune. Tre di questi immobili erano già stati messi all’asta nel dicembre dell’anno scorso: il podere Villalta 1 sempre a 115.400 euro; il fabbricato Diegaro 4 sempre a 160.800, mentre l’ex Circolo Ruffio aveva il prezzo base di 160.000 euro. Il fabbricato Burlia di Bagnile, invece, era stato proposto in vendita all’asta nel febbraio dell’anno scorso a 78.400 euro.

Insomma, gli addetti dell’ufficio patrimonio del Comune si danno un gran daffare, ma non riescono a sollevare interesse attorno agli immobili che il Comune vuole cedere, e quindi a ottenere risultati concreti. Che sia un problema di valutazione eccessiva degli immobili da vendere, di carente pubblicità ai bandi d’asta o altro non è dato sapere. Vedremo quali saranno le prossime mosse dell’Amministrazione comunale per riuscire a disfarsi di questi immobili e far entrare in cassa qualche centinaia di migliaia di euro.