C’è Pinocchio per pupazzi, ombre e attori

Domani sera e sabato pomeriggio lo spettacolo del Teatro del Drago al Comunale di Gambettola.

C’è Pinocchio per pupazzi, ombre e attori

C’è Pinocchio per pupazzi, ombre e attori

"Pinocchio" storico cavallo di battaglia della Compagnia "Famiglia d’Arte Monticelli-Teatro del Drago", arriva con un doppio appuntamento al Comunale di Gambettola, a celebrare i 45 anni di attività dei teatranti ravennati giunti con successo alla quinta generazione. Domani alle 21 e sabato alle 17, la compagnia porta in scena una delle sue più longeve produzioni: "Pinocchio. Spettacolo musicale per pupazzi ombre e attori", che ha calcato tanti palcoscenici, con oltre 1500 repliche in tutto il mondo. La messa in scena prevede l’animazione a vista di pupazzi (di Mauro Monticelli), adottata negli anni parte dalla compagnia quale frutto di ricerca empatica e comunicativa col pubblico. "Gli attori – spiegano infatti le note di regia di Andrea Monticelli - diventano così fondamento dell’azione scenica, come se in carne ed ossa fossero entrati, loro stessi, nel circo colorato della favola di Pinocchio". Gli interpreti Mariasole Brusa, Roberta Colombo, Andrea Monticelli, Gianluca Palma danno vita alla narrazione dei celebri passi del libro di Collodi (il Teatro dei burattini, il circo, il Paese del Balocchi, la commovente scena dell’impiccagione all’albero) utilizzando il "grammelot", una lingua di fantasia di cui grande interprete fu Dario Fo, mentre la scenografia e i pupazzi si rifanno alle immagini di Alain Letort, artista francese autore di 12 tavole disegnate a china, colorate dal pittore-attore Gianni Plazzi. La trama dunque, tra momenti divertenti che si alternano ad altri emozionanti, va di pari passo con i personaggi dei disegni, e Geppetto, il Gatto e la Volpe, la Fatina, Mangiafuoco, diventano pezzi di un collage che ripercorre visivamente il famoso racconto di Collodi. C’è anche una parte musicale ad accompagnare la storia, con la colonna sonora originale eseguita e composta dal gruppo Morrigan’s Wake e da Claudio Capucci. Lo spettacolo fa parte del progetto "Senza Parole", identitario della Famiglia d’Arte Monticelli, che ha inteso superare attraverso l’universalità barriere culturali, linguistiche e sociali. "La Compagnia – affermano i suoi componenti - è infatti da sempre profondamente sensibile alle tematiche dell’accessibilità e dell’inclusione sociale con uno sguardo estremamente radicato nel tempo presente per cercare di rispondere alle tragedie in atto attraverso gli strumenti dell’arte per offrire una visione di Bellezza che possa aiutare a superare le difficoltà della contemporaneità, nella convinzione che la condivisione dell’esperienza artistica, la ricerca di nuovi linguaggi e forme espressive siano risposte potenti contro la disgregazione sociale, la marginalizzazione di minoranze periferiche e delle fasce deboli della popolazione".

Raffaella Candoli