
Covid, tornano contagi e decessi: "Virus in circolo, ma stiamo tranquilli"
Cesena, 16 novembre 2023 – Si vede, ma epidemiologicamente è poco riscontrabile. Sono relativamente pochi, infatti, i tamponi che dovrebbero stanarlo ma ciò non toglie che alberghi tra la gente con il suo strascico di starnuti, tosse, febbri, cefalea. Tanti quelli che ne subiscono gli effetti. E’ la nuova faccia del Covid, ossia la stessa delle più classiche malattie respiratorie stagionali. Tanto che i bollettini hanno smesso di aggiornarlo quotidianamente. Però c’è il resoconto settimanale, emesso ogni venerdì. L’ultimo testimoniava a Cesena 720 nuovi casi certificati, ieri si parlava di 16 in un giorno. In tutta la regione sono stati 15.626 nella settimana fino all’11 novembre. Non ci sono al Bufalini ricoveri in terapia intensiva ma in provincia si sono verificati 4 decessi di persone con il Covid. Nel laboratorio di microbiologia di Pievesestina diretto dal professor Vittorio Sambri, comunque, si continuano a processare almeno 250300 tamponi al giorno (a cui si aggiungono i kit fai da te). Un’inezia rispetto gli 11 mila dei momenti più acuti della pandemia.
Che significa professor Sambri?
"Che il virus sta facendo quello che ci aspettavamo. Circola ma come le altre affezioni delle vie respiratorie. Le patologie che crea sono molto leggere, tipiche delle malattie parainfluenzali e non durano più di cinque giorni".
Però continua ad essere molto contagioso.
"E’ una caratteristica tipica delle infezioni respiratorie, che hanno una elevatissima trasmissibilità. Dobbiamo considerarlo alla stregua delle altre patologie che rimangono molto alte, non intaccano i polmoni, e cominciano con i primi febbri".
Ci dice nulla la cifra di oltre 15 mila nuovi casi in una settimana nell’ambito della nostra regione?
"Conferma che il virus sta circolando parecchio, ma se lo mettessimo a confronto con un qualunque altro virus influenzale vedremmo che l’andamento è il medesimo. Ci stupisce il numero dei nuovi casi perché gli altri virus non li testiamo, non avendo causato tanti guai come il covid l’epidemiologia non ci interessa".
Nella settimana fino all’11 ci sono stati anche 4 decessi nella nostra provincia.
"E’ molto probabile che siano imputabili ad una condizione di fragilità dei pazienti. Morti con il Covid, più che morti di Covid".
Nessun allarme per una nuova ondata, dunque?
"No, tutto come previsto. Tanto più che le varianti che circolano sono sempre quelle, non c’è stata alcuna altra mutazione. Significa che non c’è niente di nuovo. Ma questa è un’opportunità importante per sollecitare la gente a vaccinarsi contro l’influenza, visto che è già il momento giusto, e poi per chi non ha avuto la malattia negli ultimi sei mesi, di farsi iniettare anche il siero anticovid. La mitigazione dell’impatto clinico del covid nella forma attuale dipende dal fatto che il virus si è oggettivamente adattato diventando meno aggressivo e molto più diffusibile, come dovrebbe essere per tutti i virus. Un virus che si diffonde senza ammazzare nessuno è un virus di successo da un punto di vista biologico".
Che peso hanno avuto i vaccini?
"Determinante. Almeno il 95 per cento della popolazione o è vaccinata con tre dosi ed oltre o ha avuto l’infezione e dunque ha sviluppato gli anticorpi. Dal punto di vista immunitario siamo ampiamente coperti".