GIACOMO LIPPI
Cronaca

Il padre consegnava vino a Giosuè Carducci: il cesenate Antonio Moschini compie 100 anni

Un secolo di vita per ‘Tonino’, festeggiato con una piccola celebrazione alla quale ha partecipato anche il sindaco Enzo Lattuca

Il sindaco Enzo Lattuca con il neocentenario Antonio Moschini. Suo padre consegnava il vino al poeta Giosuè Caducci

Il sindaco Enzo Lattuca con il neocentenario Antonio Moschini. Suo padre consegnava il vino al poeta Giosuè Caducci

Cesena, 7 febbraio 2024 – Un gran bel traguardo per un cesenate d'altri tempi. Nella giornata di martedì 6 febbraio Antonio Moschini ha compiuto la bellezza di 100 anni, celebrati insieme alla famiglia e alla presenza del sindaco Enzo Lattuca. Per l'occasione, il neocentenario ha raccontato il rapporto tra la famiglia e il poeta Giosuè Carducci, oltre ad alcuni frammenti della giovinezza trascorsa nelle colline cesenati prima dell'arruolamento in Guerra.

La storia

Nato a Lizzano di Cesena il 6 febbraio del 1924, Tonino (come viene chiamato dai propri cari) è cresciuto in mezzo alla natura e ai paesaggi collinari del cesenate. Il padre fu scelto come custode di uno dei poderi di Villa Silvia-Carducci, la residenza estiva frequentata anche dallo stesso Giosuè Carducci. Tonino ha spesso raccontato il forte legame creatosi tra il padre e il poeta, solito rifornirsi dal signor Moschini del Sangiovese di Paderno tipico delle zone.

"Al Carducci piaceva moltissimo il Sangiovese di Paderno. Settimanalmente, mio padre e un suo amico lo rifornivano deliziando le sue giornate. A loro, per questo, era concesso entrare nella proprietà di Villa Silvia-Carducci, a noi altri no" ha raccontato Moschini durante la visita di Lattuca, specificando come il vino in questione fosse il preferito del poeta.

Tonino prosegue il racconto della propria giovinezza con la parentesi della Seconda Guerra Mondiale, nel quale dovette arruolarsi come tutti i suoi coetanei. Superati i test fisici di prassi, Moschini venne inviato a Catania come motorista dell'Aeronautica militare. "Terminata la guerra - racconta - proposero a me e al mio amico conterraneo di continuare la carriera nell'esercito. Il richiamo della mia terra fu però troppo forte e decisi di tornarvi per sposarmi e costruire lì la mia vita". Moschini si sposò con una donna di Pievesistina e ha dedicato l'intera vita ai campi e all'edilizia, dando vita a una numerosa famiglia che tuttora lo circonda con nipoti e pronipoti.

"È sempre molto bello poter incontrare i nostri concittadini neocentenari che rappresentano la memoria storica della nostra città. - ha commentato Enzo Lattuca - Grazie ai racconti di Moschini, ad esempio, possiamo ricostruire un pezzo di storia di villa Silvia-Carducci che, come lui stesso ricorda, negli anni ha ospitato personaggi illustri come Giosuè Carducci fino ad essere abbandonata per alcuni decenni, per poi ritornare in auge negli anni 2000. Sono felice di aver potuto condividere con lui questo giorno speciale. Da parte dell’Amministrazione comunale, e della città tutta, rivolgiamo al nostro concittadino i più sinceri auguri per questo importante traguardo raggiunto".