PAOLO MORELLI
Cronaca

Ponte di Borello, 15 mesi di attesa: "Perché i lavori vanno a singhiozzo?"

I residenti protestano per i ritardi nell’apertura del collegamento stradale vitale per la frazione

Ponte di Borello, 15 mesi di attesa: "Perché i lavori vanno a singhiozzo?"

L’area del cantiere del ponte di Borello

"Quindici mesi per sostituire un ponte sull’E45 sono troppi! Vorremmo sapere perché i lavori stanno procedendo a singhiozzo". A parlare, interpretando il pensiero di una cinquantina di abitanti in via Avola, sono Massimo Lucchi e Massimo Imolesi.

Il ponte numero 60, posto al chilometro 212,900 dell’E45 a Borello, nel comune di Cesena, ormai era diventato pericoloso, per cui fu demolito nel maggio dell’anno scorso, una settimana prima dell’alluvione, tagliando fuori dal mondo una decina di famiglie. Per arrivare alle loro abitazioni ora devono affrontare un tratto di strada bianca molto ripida che rappresenta un pericolo soprattutto per ciclisti (ci sono state delle cadute) e motociclisti, ma non è agevole neppure per gli automobilisti. Per uscire, invece, possono usufruire di un varco che conduce all’area di servizio della carreggiata nord dell’E45 (direzione Cesena). Il varco, vietato a biciclette e ciclomotori, viene lasciato costantemente aperto per consentire il passaggio degli autocarri che servono le porcilaie della zona.

"Il ponte è stato collaudato una ventina di giorni fa - ci hanno detto Lucchi e Imolesi -, pensavamo fosse la volta buona perché al completamento dei lavori manca davvero poco. Invece da allora nulla si è mosso".

Quando fu demolito il ponte preesistente tutti pensavano che in un lasso di tempo ragionevolmente breve sarebbe stato realizzato il nuovo ponte, invece per diversi mesi nessuno ha mosso un dito, forse perché l’alluvione richiedeva interventi più urgenti altrove. Poi è arrivato l’impalcato, cioè il ponte prefabbricato, e sono state adattate le spallette di supporto. Quindi il 21 aprile scorso l’impalcato è stato collocato al suo posto, a cavallo dell’E45.

Ogni passaggio è stato sottolineato da comunicati stampa del Comune in accordo con l’Anas, proprietaria della strada di grande comunicazione, ma nessuno ha spiegato i lunghi periodi di black out. Tutto è avvolto nel mistero: la tabella di cantiere posta sulla recinzione all’ingresso est del ponte non contiene alcuna indicazione, come invece sarebbe obbligatorio.

Un ‘umarell’ che abita nei pressi ci ha detto di avere raccolto informazioni da alcuni lavoratori secondo i quali l’appalto della ricostruzione del ponte è stato suddiviso fra diverse aziende e mancherebbe un coordinamento efficace.

Della vicenda si era occupato il consigliere comunale Enrico Rossi che vive a Borello dove è riuscito a rompere l’egemonia della Lega ottenendo 536 preferenze alle recenti elezioni comunali, pero nemmeno il suo interessamento è riuscito a sveltire i lavori.