
Cesena, 14 marzo 2022 - "Mi chiamo ‘Sergio’. Il mio nome, in ucraino, si scriverebbe Serhiy". Sergio vive a Rimini e ieri mattina ha raggiunto Pieveacquedotto per abbracciare la sorella, arrivata con il pullman maledetto, che si è ribaltato sull'A14 e che ha provocato la morte di una donna. Sul posto è arrivato un traduttore volontario mandato dalla Questura: ma lui è dentro la sede della Polstrada, sta parlando con uno degli autisti. Così, quando si chiede se qualcuno dei presenti parli italiano, indicano lui: un ragazzo sulla trentina, con un giubbotto nero e l’aria preoccupata. Incidente pullman in A14, morta mamma...