Siccità, Wwf e ambientalisti dicono no ai nuovi invasi

Nuovi invasi per la raccolta dell’acqua piovana nelle valli del Bidente? Wwf Forlì-Cesena e le altre associazioni ambientaliste del territorio non ci stanno e rimandano al mittente i progetti elaborati da Romagna Acque per tentare di far fronte all’attuale siccità. "Costruire nuovi invasi in un territorio montano già deturpato da frequenti frane, progressiva cementificazione e distruzione della biodiversità significa operare una scelta che guarda al passato e non al futuro". La crisi idrica e il crescente fabbisogno d’acqua hanno convinto gran parte dell’opinione pubblica a invocare la realizzazione di nuovi invasi: anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, ha parlato di ‘replica del modello Ridracoli’. Per le associazioni ambientaliste, invece, il problema risiede negli impianti di captazione realizzati negli anni scorsi, responsabili di aver impoverito d’acqua i fiumi che scendono a valle. "Ora più che mai, gli alberi e i torrenti sono indispensabili anche per mitigare un clima sempre più rovente. Prima di autorizzare progetti di questo genere bisognerebbe analizzare tutte le possibilità alternative", ribadiscono. Tra le possibili strategie di contrasto le associazioni propongono di incrementare la funzionalità dei bacini imbriferi come ambiti naturali di raccolta delle acque, nonché di salvaguardare la copertura forestale a tutela di suoli e corsi fluviali.