Gli ex operai a raccolta, 30 anni senza Cecchetti

Civitanova, convegno nel 30° anniversario della chiusura alla presenza di tanti ex dipendenti. “Ha lasciato un’impronta unica nella storia della città”

Sala del cineteatro Cecchetti piena per il convegno

Sala del cineteatro Cecchetti piena per il convegno

Civitanova, 7 aprile 2024 – Con una documentata carrellata di foto storiche, tratte dall’Archivio della Fototeca (scatti di Gino Pennesi), ha preso il via ieri pomeriggio – alla presenza di oltre 120 ex operai, impiegati e cittadini – il convegno "Trent’anni senza la Cecchetti", con i relatori Alvise Manni, Luca Vesprini e Franco Manni (il padre Giuseppe è stato tra gli ultimi dirigenti, assieme agli ingegneri Ferdinando Cabassi, Angelo Gaglioppa e Caputo).

Il sindaco Fabrizio Ciarapica, accompagnato dal vice Claudio Morresi, ha elogiato i curatori. "Tanto più – ha detto – che anche mio nonno ha lavorato alla Sgi". "Il Rotary Club ed il Comune hanno voluto ricordare la Cecchetti (chiusa il 30 giugno 1994) e tramandarne la memoria.

"Un’intera generazione di trentenni infatti non non ne sa nulla. Testimonianze rimaste? Pochissime – ha detto il professor Manni (Centro Studi) –: la lapide dei caduti sul lavoro, un’opera di carpenteria metallica, il Tornio del 1862, ci doveva essere un sottopassaggio per via Venezia, un Diorama (5mtx4) di Stefano Moschettoni (già tuta blu Sgi) che dà l’idea esatta dei capannoni".

"Con questa iniziativa abbiamo voluto rendere omaggio al fondatore Adriano Cecchetti, che è stato un vero imprenditore dalla visione futuristica – ha detto Pio Amabili, presidente del Rotary Club, promoter del convegno in collaborazione col Comune, per il trentesimo anniversario della chiusura dell’azienda metalmeccanico-navale (dragamine, navi cistena, motonavi, ndr), vero cuore economico del territorio nel corso del Novecento. Era dislocata su 10 ettari, dove è sorto il nuovo quartiere ’Civitanova 2000’".

"Già nel 1997 il Rotary di Civitanova – ha ricordato Amabili – ha contribuito ad installare il busto del fondatore Adriano Cecchetti (prima si trovava all’interno della fabbrica) nell’attuale omonimo parco". "La scritta va rinfrescata" ha ricordato Manni. La Cecchetti ha lasciato un’impronta unica nella storia occupazionale e socio-economica di Civitanova e dintorni sin dall’apertura nel 1892. Nei periodi di massima espansione Cecchetti è arrivata ad avere oltre 2.500 addetti!"

Luca Vesprini dalle sue ricerche storiche ha trovato che carri ferroviari della Cecchetti sono andati anche in Sicilia e Libia. Franco Manni ha ricordato i passaggi della Sgi da Viberti a Gallinari di Reggio Emilia, l’ultimo gestore. Nel ‘92 declino delle commissioni per riparazioni (più concorrenza Est Europa). Franco Manni ha ricordato il parallelismo di Cecchetti – quanto a cultura d’impresa – al grandissimo Adriano Olivetti. Presenti – tra gli altri ex operai – Umberto Pancotto ("Adriano – ha detto – è stato anche un vero lavoratore, in sintonia con i sindacati, ciò che guadagnava lo ha sempre re-investito), Gustavo Postacchini, Umberto Polizio, Stefano Muzi, Giorgio Giorgetti Angelo Panichelli e Sonia, figlia di Ezio Pavanelli. Alle ore 19, a lla Palazzina Sud del Lido Cluana, è stata inaugurata la mostra sulla "Storia della Cecchetti" (visitabile da lunedì a domenica, ore 18-20, fino al 21 aprile), dove sono stati premiati con un "attestato" con scritto "I o c’ero" un centinaio di ex-cecchettari, tutti inevitabilmente commossi.