Incidente in A4, come dare un senso a questo strazio

Alfredo, Rossella, Valentina, Francesca, Maria. E poi Romina, che lotta tra la vita e la morte. Lei è l’educatrice che passava con gioia un po’ tutti i weekend insieme ai suoi nuovi amici, i ragazzi con la sindrome di Down. E infine c’è Massimo, l’ex sindaco di Riccione: guidava lui il furgone della morte. In una foto postata insieme ai suoi ragazzi, quattro giorni prima dello schianto fatale, scriveva: "Una immagine che sintetizza la mia seconda vita. Con le persone a cui ho deciso di dedicare la mia esperienza. Condividere non è mai facile ma porta dei risultati straordinari, in primo luogo a noi stessi".

Che strazio rivivere la strage dell’altro pomeriggio, in Veneto, con quel pulmino della felicità partito da Riccione e finito stritolato sotto un Tir, chissà come, chissà perché. Riguardatevi i volti di questi ragazzi, di questa educatrice, di questo ex politico. Che importa se cinque di loro hanno un cromosoma in più: sono lo specchio della felicità, della vita che è fatta anche di imprevisti, certo, ma non è detto che gli imprevisti siano per forza un ostacolo. 

‘La bellezza di essere unici’ è lo slogan dell’associazione Centro 21, che fa del bene in tutta la Romagna. Così, con semplicità. Perché sì, la complicatissima vita potrebbe anche diventare semplicissima se tutti ci rendessimo conto di essere davvero unici. Così, come siamo.

Ognuno di noi avrà provato almeno una volta nella vita l’esperienza di passare un po’ di tempo con dei ragazzi con la sindrome di Down. Sono esperienze che ti cambiano, anche solo per un attimo magari, ma che restano per forza dentro di te, nascoste magari chissà dove. Ecco, l’esperienza dell’associazione riccionese è proprio questa roba qui: un arricchimento, una crescita continua. Ora è il momento delle lacrime e del dolore, ma anche a questo strazio, a questo mistero, troveremo, troverete il modo di dare un senso. Forza, coraggio.