CHIARA CARAVELLI
Cronaca

“Bestemmia al lavoro, il sistema non funzionava e ho perso il controllo. Ho sbagliato”

Franco, il lavoratore in questione, è stato licenziato giovedì scorso: “Ho chiesto scusa, non mi sarei aspettato una punizione di questo tipo”. Presidio e sciopero dei lavoratori della Covisian per protestare contro un provvedimento che è stato definito “inaccettabile”. Duro l'attacco della Cgil: “Questi episodi portano indietro agli anni Cinquanta con i licenziamenti per rappresaglia”

Bologna, 4 dicembre 2023 - Presidio dei lavoratori stamattina sotto la sede della Covisian, una delle aziende che gestisce in appalto il call-center di Hera, in via di Corticella, dopo il caso del lavoratore licenziato in tronco a causa di una bestemmia sul luogo di lavoro.

Oltre al presidio, dalle 9 alle 13 di oggi, è stato organizzato uno sciopero che durerà fino alla giornata di domani per un totale di 16 ore. I sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil parlano di provvedimento "inconcepibile”, anche perché si rifarebbe come quadro giuridico di riferimento a una “norma penale risalente al 1930, quasi cent'anni fa in pieno oscurantismo”.

Licenziato per una bestemmia, il presidio dei sindacati
Licenziato per una bestemmia, il presidio dei sindacati

Franco, il lavoratore in questione e dipendente dell’azienda da più di un anno, presente questa mattina sotto la sede dell’azienda, è stato licenziato giovedì scorso: “Ho subito chiesto scusa – le sue parole – perché mi sono reso conto della gravità del gesto, ma trovo ingiusto il licenziamento. Quando ho ricevuto la notizia sono rimasto scioccato, anche perché si tratta del secondo licenziamento nel giro di due mesi. Quel giorno il sistema non funzionava, era l’ennesima volta che saltava la linea e ho perso il controllo. Non mi sarei mai aspettato una punizione di questo tipo”.

Tantissima la solidarietà dei colleghi, che oggi hanno aderito allo sciopero: "È stato bellissimo – dice – sentire così tanto supporto da parte degli altri lavoratori. Come si dice, l’unione fa la forza. Io lotterò per il mio posto di lavoro, ma dubito che l’azienda farà un passo indietro. Ovvio che a 55 anni è difficile ritrovarsi in questa condizione, ma io non mi abbatto. Se non ci dovessero essere sviluppi positivi, mi rimboccherò le maniche per cercare un altro lavoro”.

Al presidio ha preso parte anche il segretario generale della Cgil, Michele Bulgarelli, che ha condannato in maniera netta la decisione dell’azienda: "È inaccettabile vedere queste cose – afferma – in una città come Bologna che licenziamenti per rappresaglia ne ha vissuti a migliaia negli anni Cinquanta. Mi sembra che l’atteggiamento dell’azienda sia quello di terrorizzare i colleghi di lavoro, tra l’altro con tre provvedimenti di cui due con licenziamento in poco tempo, proprio per attaccare i diritti dei lavoratori. Noi speriamo che il committente intervenga per far sì che Covisian faccia un passo indietro rispetto a questa decisione”.