MASSIMO SELLERI
Cronaca

Rinuncia al sacerdozio: come funziona

A Reggio Emilia un prete riceve la dispensa dalla Santa Sede e si sposa. Si chiamano rescritti le domande per ottenere la dispensa prima dallo stato clericale e poi dal celibato, le regole e i tempi

Il percorso dell'ordinazione sacerdotale la domanda per ottenere la dispensa dagli oneri sacerdotali sono spiegati in questo articolo

Il percorso dell'ordinazione sacerdotale la domanda per ottenere la dispensa dagli oneri sacerdotali sono spiegati in questo articolo

L'ordinazione sacerdotale è un sacramento che richiede una lunga preparazione. Durante questo cammino il chierico non viene valutato solo nelle sue competenze teologiche e pastorali, ma anche nella sua maturità e soprattutto quanto sia libera e consapevole la sua volontà di ricevere questo ordine.

Il canone 1029 del diritto canonico riassume quelle che sono le caratteristiche del candidato all'ordinazione. "Siano promossi agli ordini soltanto quelli che, per prudente giudizio del Vescovo proprio o del Superiore maggiore competente, tenuto conto di tutte le circostanze, hanno fede integra, sono mossi da retta intenzione, posseggono la scienza debita, godono buona stima, sono di integri costumi e di provate virtù e sono dotati di tutte quelle altre qualità fisiche e psichiche congruenti con l'ordine che deve essere ricevuto".

Esistono anche dei limiti di età per ricevere questo sacramento, ad esempio il presbiterato può essere conferito solo ai diaconi che abbiamo superato il 25simo anno di età, mentre ai chierici possono ricevere l'ordine del diaconato non prima di aver compiuto il 23simo anno di età.

Una verifica così lunga e una serie altri aspetti legati al ministero sacerdotale nel rito romano non consentono all'ordinazione di essere annullata.

Questa è una differenza notevole rispetto al matrimonio. Nel sacramento del matrimonio possono esistere dei casi in cui esso sia nullo in quanto uno dei due coniugi ha tenuto nascosto all'altro un aspetto che ne impediva la loro unione, mentre l'ordinazione può essere solo dispensata non essendo un nesso con una seconda persona.

Chi è stato ordinato diacono o sacerdote lo è per tutta la vita, ma può chiedere alla Santa Sede di essere dimesso dallo stato clericale e ridotto allo stato laicale per sue ragioni che vanno motivate in prima istanza al vescovo locale o al proprio superiore maggiore e superato questo vaglio alla Sede Apostolica. La non annullabilità dell'ordinazione vale anche per chi, avendo commesso un reato canonico grave, viene sospeso per motivi disciplinari dallo stato clericale. 

Nel caso il candidato al diaconato sia un religioso, vale a dire appartenente ad una congregazione o ad un ordine religioso, egli ha già fatto voto di povertà, castità ed obbedienza, mentre se è un diocesano, vale a dire che dipende solo dal vescovo locale, allora a lui viene chiesto di rispettare l'impegno del celibato, dell'obbedienza e di vivere uno stile sobrio.

Con la riduzione allo stato laicale decadono i vincoli dell'obbedienza e della vita sobria, ma non quelli del celibato. il canone 291 del codice di diritto canonico recita: "La perdita dello stato clericale non comporta la dispensa dall'obbligo del celibato: questa viene concessa unicamente dal Romano Pontefice". 

Le domande per ottenere la dispensa prima dallo stato clericale e poi dal celibato si chiamano rescritti. Fino al 23 settembre del 2019 al sacerdote o al diacono dispensato venivano imposte una serie di restrizioni che la Congregazione del Clero ha deciso di far decadere con una nuova norma.

Ad esempio prima di quella data l'ex prete o l'ex diacono se si fossero sposati con rito religioso avrebbero dovuto farlo in modo riservato e il presbitero celebrante avrebbe dovuto garantire tale imposizione, oppure non avrebbe potuto insegnare nelle scuole, nei collegi e nelle università religiose e non potevano avere un ruolo attivo nelle loro comunità religiose. Oggi questa volontà di nascondere il passato dell'ordinato dispensato non esiste più e anzi nel nuovo direttorio c'è il consiglio di considerarlo una possibile risorsa per la chiesa locale.