Il prete innamorato che lasciò i voti: "Con Dina finalmente sposi in chiesa"

Achille Melegari è convolato a nozze con Gerardina Bellassai, per la quale sei anni fa rinunciò al sacerdozio

Reggio Emilia, 25 settembre 2023 – Stavolta a dire sì, dall’altra parte dell’altare, è stato lui. Da sacerdote a sposo (FOTO). Achille Melegari, 63 anni, parroco a Reggio Emilia nella sua vita precedente, è convolato a nozze con la sua Gerardina Bellassai, di un anno più giovane. Dopo aver lasciato la tonaca sei anni fa destando scalpore in Diocesi, si erano uniti in Comune pochi mesi dopo. Dopo una lunga attesa – la dispensa ottenuta dalla Santa Sede per lui e l’annullamento alla Sacra Rota del precedente matrimonio per lei – hanno compiuto il grande passo in chiesa a Cavola di Toano, nell’Appennino reggiano. Una cerimonia in gran segreto, con pochi invitati, nessun familiare dei due (coi quali non hanno più rapporti dopo la loro scelta) e solo due fedelissimi sacerdoti rimasti amici dell’ex collega d’omelia.

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La coppia si è sposata in chiesa a Cavola di Toano, nell’Appennino reggiano, alla presenza di alcuni amici stretti e don Gigi Milani che ha celebrato il rito
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Achille ha atteso la sua sposa vestito con un abito grigio perla e t-shirt bianca sportiva sotto la giacca. Gerardina è arrivata invece in total black. "Ho messo io l’abito talare stavolta – scherza ’Dina’, com’è diventata nota da guida per lungo tempo dei City Angels, i volontari di strada d’emergenza dal caso blu e dalla giubba rossa che aiutano senzatetto, migranti, tossicodipendenti e prostitute – Dopo il precedente matrimonio in bianco, ho deciso di cambiare per scaramanzia...". Peli sulla lingua non ne ha mai avuti come i tanti sassolini tolti nel libro – dal titolo "Ho sposato un prete" – scritto e pubblicato nel 2021 denunciando i soprusi subiti in Diocesi ("Mi hanno tolto il lavoro in una casa protetta gestita da suore", una delle tante) dopo essersi messa insieme ad Achille.

Il sogno di sposarci in chiesa – racconta lei – ci ha sempre accompagnato. Nonostante tutte le cattiverie che abbiamo dovuto affrontare, siamo credenti e cattolici; la nostra unione ora è completa. Alla faccia di chi faceva le scommesse in parrocchia e al bar su quanto sarebbe durata la nostra relazione... Ma alla fine l’amore trionfa sempre. E presto realizzeremo un altro nostro desiderio: vedere l’aurora boreale. Sarà la nostra luna di miele".

L’emozione dell’ex prete è palpabile: "La giornata più bella della mia vita, è stato un momento intenso tenere la mia Dina per mano, guardarla negli occhi e pronunciare il fatidico Sì".

Quel giorno del 1991 in cui Achille mise il collarino bianco ecclesiastico per la prima volta è ormai lontano e appartiene al passato. All’epoca aveva lasciato il suo lavoro da programmatore informatico, per seguire la chiamata di Dio. Poi la scelta coraggiosa di abbandonare la missione pastorale ("Non ero più felice", confidò in una lettera ai fedeli) per amore verso una donna conosciuta in parrocchia. Che ha sposato. Due volte. "Ma non mi sento e non voglio essere un simbolo di un’apertura ai matrimoni dei preti – puntualizza Melegari –. Però se devo dire la mia, sono più vicino al pensiero della Chiesa orientale: prima ti sposi, poi se ritieni opportuni ti ordini sacerdote. Come scrive San Paolo: “quando il Signore chiama, rimani nella condizione in cui sei“. Credo serva innalzare l’età per ricevere l’ordinazione, ci sono uomini che diventano preti troppo giovani e non sono abbastanza maturi per poterlo fare con coscienza".

Dina lo dice in modo più ‘colorito’: "I sacerdoti oggi, per la carenza di vocazioni, devono gestire 10-12 parrocchie. Tenere i rapporti umani è diventato difficile. La solitudine si fa sentire, specie per i preti anziani. Non vedo gran felicità sui loro volti, perché non hanno una figura d’appoggio come potrebbe essere una moglie. Ma se la Chiesa consentisse loro di sposarsi, sarebbe un dramma perché poi dovrebbe mantenere anche la prole...". Achille concorda: "L’impianto di una parrocchia non è stato pensato per la vita di un prete sposato. Ci vorrebbe una grande rivoluzione, ma credo che oggi non si è ancora pronti".