E’ morta Sandra Milo, pioggia di messaggi per lei: il ricordo di Pupi Avati

Tantissime le reazioni dal mondo dello spettacolo e non solo. Il regista bolognese: “Era intelligente, acuta ma in lei prevaleva la bontà”. La nota della Biennale di Venezia. Fu protagonista del film ‘La visita’ del ‘63 girato a Ferrara. Il sindaco Fabbri: “Icona del cinema italiano”

Ferrara, 29 gennaio 2024 - Si è spenta a novant’anni Sandra Milo, nella sua abitazione a Roma e tra l'affetto dei suoi cari come aveva richiesto. E’ stata una delle attrici più popolari del cinema italiano, musa del Maestro Federico Fellini.

Tantissime le reazioni dal mondo dello spettacolo e non solo. 

Sandra Milo in un frame del film 'La Visita' girato a Ferrara (immagine tratta dal sito 'Museo Ferrara')
Sandra Milo in un frame del film 'La Visita' girato a Ferrara (immagine tratta dal sito 'Museo Ferrara')

Pupi Avati: “In lei prevaleva la bontà”

Usa parole struggenti per ricordare l'attrice Pupi Avati, che diresse la Milo diresse nel 2003 nel film 'Il cuore altrove', presentato a Cannes: "Era una donna di una generosità affettiva incredibile. Una persona con cui era facile diventare amici e i suoi slanci di affetto e la sua spontaneità erano autentici. Era intelligente, acuta ma in lei prevaleva la bontà, prevaleva la disponibilità nei confronti delle persone". E il regista bolognese continua: "Confesso che la volli nel film 'Il cuore Altrove' soprattutto perché ero molto incuriosito, essendo io un grande estimatore di Fellini, di tutto quello che lei sapeva del mondo felliniano. Il piacere di averla con me sul set per un certo periodo era anche quello di poter ascoltare da lei aneddoti e ricordi che magari non aveva condiviso in pubblico. C'era il grande piacere di avere con me la testimone di un cinema che non c'era più e soprattutto di un regista che non c'era più, con cui aveva avuto, come sappiano tutti, non solo un rapporto professionale ma un rapporto molto profondo", sottolinea il regista. "La cosa che mi sorprese di più - aggiunge Avati - fu la sua paura di non essere all'altezza. Un'attrice che aveva fatto dei film che erano nella storia del cinema era ancora insicura e a me le persone insicure sono quelle che piacciono di più. La sua disponibilità e la sua fragilità probabilmente le avevano resa difficile la vita".

Il sindaco di Ferrara la ricorda nel film girato in città

"Sandra Milo è stata un'icona del cinema italiano. Musa di Federico Fellini, memorabile nella sua pellicola 8½ del 1963, nello stesso anno fu protagonista anche ne ‘La visita’, film ambientato nella nostra città e diretto da Antonio Pietrangeli", così il sindaco di Ferrara Alan Fabbri.

‘La visita’

La visita ha per protagonisti Sandra Milo e François Périer. Racconta la storia della trentaseienne Pina, impiegata nel consorzio agrario di un paese del ferrarese, in riva al Po. Un giorno conosce Adolfo, commesso in una libreria di Roma. I due, che si sono conosciuti tramite un annuncio pubblicato su una rivista, sono entrambi soli e in cerca di una sistemazione affettiva. L'uomo va quindi a conoscere di persona la giovane donna nel paesino di lei. Alcune riprese sono state realizzate tra Ferrara e Roma, le scene del paesino furono invece girate a San Benedetto Po. Di Ferrara è ben visibile la stazione di Ferrara, come anche viene rappresentato il Castello Estense. Il noto critico cinematografico francese Georges Sadoul lo ritenne tra i migliori film del regista, parlando di “una amarezza sincera e priva di compiacenza”.

Quando esce la sua autobiografia

Sandra Milo lavorava da tempo alla sua autobiografia 'La strega bambina. Il mio libro dei sogni', che aveva finito e di cui aveva consegnato tra agosto e settembre 2023 le ultime parti alla casa editrice Piemme che ora ne annuncia l'uscita per il 5 marzo 2024. "Io vi racconterò la vera storia di una bambina, una strega, una santa, un'erba inestirpabile" racconta Milo. È un'autobiografia sognante e fantasiosa in cui l'attrice si racconta senza filtri. Un ritratto inedito di se stessa e del mondo in cui ha vissuto: la sua infanzia povera, i figli, gli incontri, Federico Fellini, il suo 'amore imperativo’, le cadute professionali ed esistenziali.

Il rapporto con Rimini

Negli anni Sandra Milo si è recata spesso a Rimini, la città di Federico Fellini: tra le sue apparizioni, la partecipazione nel 2010 alla cerimonia organizzata dalla Fondazione Fellini, madrina dell'edizione del premio che quell'anno fu assegnato a Paolo Sorrentino. In quei giorni partecipò anche alla presentazione in Cineteca di un documentario dedicato a Ennio Flaiano. Nel 1987 portò il "Bandiera Gialla" in tv con il programma "Piccoli fans", trasmissione pomeridiana per bambini. La sua ultima apparizione a Rimini lo scorso anno in occasione della sfilata di Alberta Ferretti davanti a Castel Sismondo, nel cuore outdoor del Museo Fellini.

Così il Comune ricorda l'attrice: "Federico Fellini aveva ben chiaro come avrebbe dovuto essere Carla, l'amante di Guido, il protagonista di quello che sarebbe stato poi il suo capolavoro, 8½. La descrive all'amico e co-sceneggiatore Brunello Rondi. E la disegna in una serie di schizzi pubblicati sui quotidiani e sui rotocalchi nei giorni del casting. Fellini cerca l'interprete ideale, l'attrice che incarni una sensualità rubensiana, come la Sylvia di Anita Ekberg nella Dolce vita, ma più placida, più bambinesca, più giocosa. E la trova in Sandra Milo: una bellezza resa unica da un'ironia, una leggerezza, una finta svagatezza che dimostrerà sempre, in scena come nella vita. Scomparsa oggi all'età di 90 anni, non a caso Sandra Milo è ricordata in queste ore come una delle muse del Maestro, che per lei aveva coniato il soprannome 'Sandrocchia'. Dopo 8½, il regista richiamò l'attrice in Giulietta degli spiriti e le affida non uno ma tre ruoli, una celebrazione della bellezza della Milo: l'immagine di lei, in abiti da cavallerizza, che si dondola su un'altalena foderata di fiori rimarrà forse una delle più iconiche del cinema di Fellini".  

Il cordoglio della Biennale di Venezia

"Il Presidente, il Direttore artistico del Settore Cinema, il Direttore generale, il Consiglio di amministrazione e la Biennale di Venezia tutta ricordano con grande affetto e stima l'attrice Sandra Milo, icona del cinema italiano d'autore, indimenticabile e versatile interprete sia sul versante drammatico, sia su quello della commedia": così La Biennale di Venezia ricorda l'attrice scomparsa. "Sandra Milo fu più volte protagonista alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica a partire dagli anni '50 con registi quali Roberto Rossellini, Federico Fellini e Antonio Pietrangeli, e poi affezionata presenza al Lido fino all'ultima 80. Mostra dello scorso settembre 2023", sottolinea la nota della Biennale. "Tra i film d'autore con cui Sandra Milo ha partecipato a Venezia, si ricordano: nel 1959 Il generale Della Rovere di Roberto Rossellini (Leone d'oro ex aequo con La grande guerra di Mario Monicelli), nel 1960 Adua e le compagne di Antonio Pietrangeli, nel 1961 Vanina Vanini di Roberto Rossellini, nel 1964 La donna è una cosa meravigliosa di Mauro Bolognini, nel 1965 Giulietta degli spiriti di Federico Fellini, nel 1982 Grog di Francesco Laudadio", conclude il ricordo della Biennale.

Una settantina di film e i più grandi registi

Sandra Milo, all'anagrafe Salvatrice Elena Greco, era nata a Tunisi l'11 marzo 1933. Con una settantina di film all'attivo, ha lavorato con i più grandi registi, da Roberto Rossellini ad Antonio Pietrangeli, da Sergio Corbucci a Federico Fellini, da Luigi Zampa a Dino Risi, da Luciano Salce a Duccio Tessari, da Pupi Avati a Gabriele Salvatores fino a Gabriele Muccino, solo per citarne alcuni.