Editoriale

Cartelle pazze dei passi carrai: tutto da rifare

Bologna, 28 novembre 2023 – Con grande soddisfazione leggo sui quotidiani che la Città Metropolitana di Bologna deve dare spiegazioni sul mancato recapito della tassa sui passi carrai riferita all’anno 2019. Noi contribuenti non possiamo pagare gli errori di altri. Queste sanzioni e more sono dovute al mancato recapito del bollettino. Ringrazio i sindaci che si stanno interessando a tutela dei propri cittadini, perché come privato mi è stato comunicato di pagare per intero la quota e le relative more.

Corinna Montanari

Risponde Beppe Boni

Non è la prima volta che accade e probabilmente non sarà nemmeno l'ultima. L'intreccio burocrazia - enti pubblici sulle cartelle di riscossione a volte va in tilt come un semaforo a cui hanno sabotato la scheda elettronica. Le cartelle pazze dei bollettini per i passi carrai del 2019 posti su una strada provinciale stanno facendo ammattire (e infuriare) diverse centinaia di cittadini della provincia di Bologna. Arrivano infatti avvisi a raffica per la tassa del passi carrai a persone che hanno regolarmente pagato e ad altre che non hanno mai versato l'importo semplicemente perché la nota di pagamento non è mai giunta a destinazione. Un corto circuito che coinvolge la Città metropolitana di Bologna, ente a cui spetta l'incasso, la società che gestisce le riscossioni e i poveri cittadini, destinazione finale dell'intreccio perverso. Nell’accertamento sono previste anche le sanzioni: una tassa da 100 euro è cresciuta fino a 150. La pioggia di sanzioni sbagliate arrivata per prima a Baricella, Pieve di Cento, San Giovanni in Persiceto si sta espandendo come le certe nuvole delle perturbazioni che arrivano in questi giorni dal Nord Est d'Europa. Dunque che fare: pagare e poi fare ricorso o non scucire un cent in attesa che si chiarisca la situazione? La legge prevede che in caso di una contravvenzione si debba prima versare l'importo e poi fare ricorso. Ma alcuni sindaci, come quello di Baricella che ha sollevato il problema, hanno espressamente invitato a non mettere mano al portafoglio data la singolarità del caso. Non è un esproprio proletario ma una scelta di buonsenso. E allora si riparta da capo: la Città metropolitana metta al lavoro tecnici e impiegati, controlli per filo e per segno e rispedisca i bollettini corretti, senza sanzioni, a coloro che non li hanno mai ricevuti perché mai spediti. Non serve l'intelligenza artificiale, basta quella normale.

beppe.boni@ilcarlino.net

voce.lettori@ilcarlino.net