Editoriale

Le promesse per la pulizia ai Giardini

Ci risiamo. Con l'arrivo della primavera i Giardini Margherita di Bologna, considerati il salotto verde della città, si riempiono di persone soprattutto nel fine settimana col risultato che appena la folla se ne va rimane uno scenario di rifiuti ovunque con cestelli strapieni, carte e bottiglie lasciate sui prati. Possibile che non si riesca a fare nulla per fermare o arginare questa situazione? E' veramente poco edificante vedere questo angolo di Bologna trattato così male. Chi se ne deve occupare?

Pietro L.Ferrari

Risponde Beppe Boni

Il degrado dei Giardini Margherita è un tema ricorrente e con l'arrivo della bella stagione la situazione diventa allarmante. Lo spettacolo che si è presentato lo scorso fine settimana (e che il Carlino ha documentato) è da espulsione del campo di gioco della società civile. Prendiamo atto che il sindaco Matteo Lepore in persona ha dichiarato: "Stiamo mettendo 5 milioni di euro per la pulizia della città e miglioreremo anche la pulizia dei parchi. Non voglio più vedere scene del genere, rimetteremo mano agli orari e ai turni di pulizia soprattutto alla domenica". Bene, facciamo un nodo al fazzoletto per verificare se le promesse saranno mantenute. Intanto però alcuni correttivi si possono già applicare. Per esempio installare , anche provvisoriamente, contenitori di rifiuti più grandi. Quelli che ci sono vanno bene per un giardino, non per un parco frequentato da migliaia di persone nel weekend. Poi servono controlli per i quali bisognerebbe mobilitare le guardie ecologiche volontarie. Infatti non è solo un problema di turni di pulizia e cassonetti grandi o piccoli. Purtroppo la maleducazione tra i frequentatori è diffusa: il degrado esiste anche perchè c'è chi non rispetta le regole della convivenza civile. E se possibile bisognerebbe cominciare a distribuire qualche contravvenzione.

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