Editoriale

Scudetto 1964, l'emozione di chi c'era

Ho 85 anni, ero a Roma nel famoso giugno 1964, nel giorno dello scudetto. Sono passati 60 anni ma ora festeggiamo alla grande. Il Bologna ha dimostrato che si può fare calcio spendendo il giusto. Tutti hanno contribuito al nostro trionfo. Il Mister, la Società, i calciatori. Oggi l'augurio migliore è quello di non svendere il giocattolo. La Champions ci garantirà un'enorme entrata finanziaria, dobbiamo gestire con oculatezza, buon senso e non sperperare. Piazza Maggiore si è illuminata, l'augurio di oggi vuole che le luci non si spengono e che la festa possa continuare anche nei prossimi campionati. 

Francesco Brighenti

Risponde Beppe Boni

In una domenica d’inizio giugno con clima africano, nello spareggio allo Stadio Olimpico di Roma contro l’Inter reduce dalla fresca vittoria della Coppa dei Campioni, il Bologna fu spietato. Una rasoiata perfetta su punizione di Fogli nel primo tempo e un fenomenale contropiede finalizzato, come si dice oggi, da Nielsen, regalarono al Bologna il suo settimo e ultimo scudetto. Nel clima di entusiasmo collettivo che si respira in città per aver centrato la qualificazione in Champions intanto si attende la partita con la Juventus di lunedì con lo stadio Dall'Ara tutto esaurito. E' bello scorrere le righe di un lettore, come il signor Francesco Brighenti, che il 7 giugno 1964 vide la squadra rossoblù sfilare di corsa sotto le tribune con la mano destra alzata, Haller in prima fila, e un sorriso sul volto che non finiva mai. Il passato e il presente. Oggi può vantare doppia felicità, forse con un groppo alla gola. Vada come vada lunedì con la Juve di Allegri. Per un tuffo nel passato ci si può accomodare al cinema Modernissimo il 7 giugno prossimo quando saranno proiettate le immagini con la telecronaca dell'epoca, il film dello scudetto. Chi vuole emozionarsi si faccia avanti, l'arbitro sta per dare il fischio d'inizio di Bologna - Inter.

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