LAURA GUERRA
Economia

Cresce il turismo di lusso in Emilia Romagna: come incentivarlo per lo sviluppo del business

A Varignana il convegno Travel Hashtag, una due giorni che approfondisce le opportunità per le imprese emiliano-romagnole ma anche le prospettive, tendenze e opportunità del turismo di alta gamma in Italia

Travel Hashtag, il convegno sul turismo a Varignana

Travel Hashtag, il convegno sul turismo a Varignana

Castel San Pietro, 17 gennaio 2024 -  Nella cornice di Palazzo di Varignana, oggi e domani si svolge la tredicesima edizione di Travel Hashtag, l’evento internazionale di networking che torna in Italia, dopo New York e Bangkok, e fa tappa in Emilia-Romagna. Una realtà nata nel 2019 da Nicola Romanelli per mettere insieme tutti i mondi dello stesso settore, realizzando 13 importanti incontri, da Abu Dhabi a Bankok e New York fino ad arrivare ora a Varignana per questa due giorni internazionale volta ad approfondire le opportunità di sviluppo del business per le imprese emiliano-romagnole ma anche le prospettive, tendenze e opportunità del turismo di alta gamma in Italia.

Turismo di lusso: com’è cambiato

Tantissimi i relatori della prima giornata ma tutti concordi nel dire che è cambiato il concetto del turismo di lusso, volto ora a creare esperienze e ad accompagnare il turista in ogni aspetto ma anche il grande sviluppo che ha avuto e soprattutto, che avrà nei prossimi anni. Questo però richiederà sempre più personale, e quindi potenzialità di offerta di lavoro, ma anche formando gli addetti nelle varie specializzazioni e nei mestieri nuovi legati anche alle nuove tecnologie e basati sulle sempre nuove richieste ed esigenze del turista. Ciò che è emerso, è il bisogno di raccontare il territorio per attrarre turismo, fargli vivere esperienze immergendoli in ciò che i luoghi offrono e soprattutto sarà un turismo che – in overbooking nelle grandi città di Milano, Roma, Venezia e Firenze – c'è bisogno di spostare nelle altre belle città italiane come Ferrara, ma anche in luoghi più piccoli come i borghi. Sarà lì infatti, che, prestissimo, si concentreranno le attenzioni di tutti gli operatori del turismo.

Turismo 2023: livello superiore al prepandemia

Una mattina che si è aperta parlando di Palazzo Varignana come luogo che è stato pionieristico nel turismo di alta gamma, investendo tantissimo nelle strutture e nel territorio al quale è stato nuova vita e nuove prospettive. "Per parlare di turismo oggi dobbiamo tener conto di nuove sfide - è stato il contributo di Alessandra Priante, direttore per l'Europa di Unwto - con le nuove elezioni europee speriamo nell'istituzione di un commissario al turismo e dobbiamo anche iniziare a chiedere di più come Italia, perché il turismo è capace di essere resiliente davanti anche a cose come la pandemia. Tra qualche giorno mostreremo il barometro dei risultati del 2023 e i livelli raggiunti, e in alcuni casi superati, sono quelli prepandemia. Ma serve trovare sempre modi interessanti per rigenerare il turismo". Per riuscirci, come ha detto anche Francois Droulers di Eidos Hotel Capital Partners "sono favorite le situazioni e le strutture alberghiere in prossimità di infrastrutture che consentano al turista di arrivare agevolmente ma anche il parlare a più mercati e a più categorie". Palmiro Noschese, strategic advisor for the Luxury Hospitality Industry e chairman di Confassociazioni for Tourism si è incentrato sul futuro, parlando delle potenzialità delle città e dei borghi italiani, di cui tanti in Emilia Romagna, "per sviluppare il sempre più richiesto turismo esperienziale" ma anche di come far avvicinare sempre più giovani a questo mondo del lavoro "che avrebbe un effetto importante sull'occupazione”, incentivandoli magari creando anche una 'docu esperience’ del mondo del turismo di lusso e sulle best practice in Italia.

Come sviluppare il turismo nelle località ‘minori’

La futura tendenza di crescita del turismo di lusso è stato anche confermato da Martin Sapori di Accor rimarcando però che "ci sono tante località definite minori che si possono sviluppare soprattutto se si crea la catena di interazioni capace di portare a queste destinazioni". "Lavorare sul servizio e sul contatto umano ma anche sull'entrare in connessione con il viaggiatore” è il concetto espresso da Gloria Armiri, Group Brand Manager Tourism & Hospitality Division di Italian Exhibition Group perché “il viaggiatore dell’alto di gamma desidera un ricordo, e iperpersonalizzazione”. Per Marco De Angelis di Italo, le parole d'ordine oggi sono “qualità, esclusività, servizio” mentre Flavio Ghiringhelli, country manager Italia di Emirates ha spiegato quanto “anche il viaggio debba essere esperienziale e personalizzato perché il viaggio di lusso inizi fin da quando si lascia casa”. Il fulcro è la formazione del capitale umano e di questo ha parlato Carmen Bizzarri dell'Università Europea di Roma. "La formazione nel turismo incontra tante difficoltà e la prima sono le famiglie che disincentivano i giovani, perché dopo la pandemia non sono più fiduciose nel futuro in questo settore. C'è da ripensare alla formazione ma anche le aziende devono aiutare perché anche la scelta dell'utilizzo del lavoro somministrato mette in crisi le famiglie. Serve rivedere, riformare e collaborare con le tante realtà lavorative del settore”. Ha sottolineato i cambiamenti nel paradigma del termine 'lusso' Giulio Contini della Scuola Italiana di Ospitalità rimarcando che “oggi significa avere l'eccellenza di un'esperienza autentica, personalizzata e sostenibile”. Ha aperto una pagina diversa Daniele Rutigliano di McArthur Glen Group a proposito dello shoppping tourism degli outlet e della “necessità di approfondire questo business che è anche opportunità di collaborare con hotel e compagnie di viaggio” dando come dato, ad esempio, i 6 milioni di persone al Serravalle designer outlet e confrontandolo con i 7 milioni di visitatori al Colosseo. Infine è stato Andrea Babbi, Vicepresidente di Fiavet, a parlare di come si attirano turisti raccontando il territorio e portando ad esempio proprio la oggi tanto conosciuta al mondo Motorvalley emiliana. "Non esisteva - e oggi è un brand importante - ha detto - questo perché abbiamo iniziato a raccontare l'Emilia per il tramite dei suoi grandi marchi, creando attrazione, interesse e quindi la voglia delle persone di venire a scoprirci". Temi che sono stati sviscerati ancor più nello specifico nel pomeriggio e che vedranno tirare altre conclusioni domani.