
Bartoli, ingegnoso 81enne di Lucrezia, ha inventato un macchinario del tutto simile a quello per il grano "Con l’amico Graziano Rossi abbiamo lavorato lunghi mesi. Ma ora il risultato è davvero ottimale".
di Sandro Franceschetti
Ha realizzato un modellino delle trebbiatrici che vedeva lavorare da bimbo nell’aia dei contadini per ‘battere’ il grano, cioè per separare i chicchi dalla paglia. Un dispositivo esteticamente identico a quelle macchine di un tempo azionate da un trattore, perfettamente funzionante, ma con una differenza fondamentale: la creazione di Emilio Bartoli, 81 anni, di Lucrezia, non lavora il frumento, bensì le castagne, e il suo compito è di ‘castrarle’, cioè di effettuare in ognuna di esse il taglio necessario per metterle a cuocere sulla brace senza che scoppino. Un’invenzione che in tempo di caldarroste suscita particolare interesse.
"E’ nato tutto per una scommessa scherzosa col mio amico Graziano Rossi. Perché non costruiamo un dispositivo che ‘castri’ le castagne? Ci siamo detti. Dopodiché abbiamo cominciato a darci da fare, decidendo da subito che doveva assomigliare a una trebbiatrice". E così è stato: "Dopo lunghi mesi di lavoro manuale utilizzando ferro e legno, è nata la nostra creazione, che è in grado di tagliare fino a 7 castagne al minuto e, quindi, la bellezza di 7.200 all’ora". Veder funzionare questa macchinetta è davvero bello: le castagne vengono messe in un contenitore della ‘trebbiatrice’, da dove vengono trasportate tramite una catena con cinghia al dispositivo interno formato da tre coltelli, due con taglio dall’alto vero il basso e uno laterale, che effettuano l’incisione al frutto. Dopodiché le castagne ‘castrate’, attraverso un altro meccanismo di trasporto arrivano fino a un contenitore finale che alloggia un sacchetto.
Per rendere il dispositivo ancora più simile alle trebbiatrici che vedevano in azione da bambini, Emilio e il suo amico Graziano hanno costruito e vi hanno collegato anche un trattore, costruito partendo da un vecchio passeggino da bambini. Il risultato finale è davvero interessante, non solo perché il dispositivo ‘castra’ le castagne in modo ottimale e veloce, ma perché con un po’ di fantasia, durante il suo funzionamento viene davvero riprodotta la scena della trebbiatura del grano quando Emilio e Graziano erano due bambini.
"Per me – confida il signor Bartoli – è una grande soddisfazione, perché la nostra macchina per le castagne sta diventando una specie di attrazione, che abbiamo presentato in diverse manifestazioni e, soprattutto, che abbiamo potuto portare dai ragazzi e dalle ragazze dei centri diurni per disabili ‘Villa Evelina’ di Lucrezia e ‘Le Ville’ di Montefelcino, che sono stati entusiasti di vederla in azione e che hanno gustato insieme a noi le caldarroste preparate attraverso il nostro dispositivo". "Emilio conclude: "Ho fatto per più di 35 anni l’autista per l’Amaf di Fano e poi ho guidato i pulmini degli Cser e vedere il sorriso dei ragazzi davanti alla nostra ‘invezione’ è stato davvero gratificante".