ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Scivolò e morì nella gradonata di Torrette, la procura indaga per omicidio colposo

Al momento il fascicolo è contro ignoti. Ascoltati i figli della vittima. L’avvocato: "In quel punto cadute altre persone, almeno 15"

I fratelli Gaudenzi con il Carlino e il nostro articolo precedente sulla vicenda

I fratelli Gaudenzi con il Carlino e il nostro articolo precedente sulla vicenda

Fano, 18 settembre 2024 – Aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. La procura di Pesaro indaga sull’incidente che a inizio luglio è costato la vita a Donata Maria Genovese, 74 anni, di Fossombrone. La signora è deceduta all’ospedale di Pesaro dove era stata trasportata d’urgenza dopo una rovinosa caduta avvenuta due giorni prima dalla ’gradonata trappola’ di Torrette. Aveva battuto violentemente la testa e la famiglia, per il tramite dell’avvocato Michele D’Accardi, aveva presentato querela per omicidio colposo .

I figli della vittima sono stati ascoltati dagli agenti del commissariato di Fano che, su incarico della procura, stanno conducendo le indagini. Fin dalla sua costruzione, realizzata alcuni mesi prima della tragedia, le preoccupazioni e le critiche da parte dei residenti e degli operatori della zona non erano mancate. C’è chi aveva contestato la mancanza di protezioni e l’assenza di un corrimano e la sua struttura circolare assai ripida, secondo altri, risulta estremamente scivolosa e impervia e metterebbe in pericolo l’incolumità di chi la utilizza, soprattutto persone anziane, disabili e bambini. La caduta era stata fatale per Donata Maria Genovese ma già dall’inizio dell’estate gli incidenti in prossimità della gradonata erano stati parecchi. Lo stesso sindaco Massimo Seri, aveva ammesso che erano scivolate alcune persone.

Già dalla conclusione dei lavori c’è chi aveva storto il naso proponendo di delimitare il camminamento con delle fioriere e prevedere un corrimano lungo la scala. "Mia mamma si trovava in fondo a quella scalinata – aveva raccontato il figlio Federico Gaudenzi poco dopo la tragedia -, aveva sangue sul viso e le faceva male una spalla. I sanitari la caricarono sull’ambulanza, le misero il collare e la stesero. A quel punto smise di parlare e teneva gli occhi sbarrati. Arrivati al pronto soccorso il medico ci disse che aveva un’emorragia molto estesa. Mia madre ci lasciò una domenica, dopo essere entrata in coma a causa del trauma cranico. A fine agosto, quando ho finito di lavorare poco lontano da quella scalinata, la situazione era ancora tale e quale. Le stesse due transenne posizionate dopo l’incidente sono rimaste lì dov’erano e non sono state prese misure di sicurezza più efficaci. Sia io che mio fratello ci saremmo aspettati un intervento più incisivo per evitare il ripetersi di tragedie come la nostra". I due fratelli hanno avuto la solidarietà di tante persone comuni e commercianti della zona che ben conoscono come sia pericolosa quell’opera.

“In quel punto sono cadute altre persone – commenta l’avvocato – almeno una quindicina secondo quanto ci è stato segnalato. Poco dopo l’incidente accaduto alla madre dei miei assistiti Federico e Mirco i figli della donna, ci hanno raccontato che è scivolata anche un’altra persona. E’ un punto molto pericoloso e a causa della caduta una donna ha perso la vita".