di Tiziana Petrelli
Nel centenario della prima rappresentazione di "Ciascuno a suo modo", sabato dalle 19.30 e domenica dalle 16, lo scritto più "ingarbugliato" di Pirandello fa tappa a Fano, nelle suggestive sale di Palazzo San Michele, grazie alla riscrittura di Liv Ferracchiati e al progetto in tour nazionale dell’associazione di Teatro Civile ‘Oltre le parole’ (che nel 2020 è stata insignita della Medaglia del Presidente della Repubblica per l’attività di arte nel sociale) e della compagnia teatrale Ex-Novo.
Un lavoro potente che arriva a Fano perché la gente possa anche inciampare involontariamente in questo spettacolo del giovane e pluripremiato drammaturgo che da Pirandello conduce lo spettatore in una performance ‘uno a uno’ in spazi scenici non convenzionali, anticipato da una performance di danza (domani alle 18.30) in piazza XX Settembre. Prima della performance teatrale di Ex Novo (nelle cui fila milita anche il fanese Enrico Spelta), la loggia San Michele ospiterà una sessione di lettura, ma si tratta di una lettura particolare, che ancora una volta fa incontrare con potenza le ragioni degli altri. Su ispirazione delle human library nate in Danimarca un quarto di secolo fa, infatti, chi arriva potrà scegliere e ascoltare un ‘libro vivente’ che racconterà la sua storia. Un itinerario artistico, dunque, dove il teatro svolge il suo ruolo di relazione, di messa a fuoco di desideri, bisogni, paure, e dove la narrazione è rispecchiamento, caduta degli stereotipi, possibilità di pensarsi insieme.
L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti, previa prenotazione: segreteria@teatrocivile.it. "Lo spettatore dovrebbe essere partecipe come se fosse sul palco - dice Liv Ferracchiati -, sempre in allerta, come se da un momento all’altro dovesse essere chiamato in causa". Parole che raccontano il suo lavoro drammaturgico davanti al testo di Luigi Pirandello. "’Ciascuno a suo modo. O la realtà che quasi non esiste’ ha una chiara intenzione, nel tempo dei like facili e delle certezze prêt à porter, che il teatro può rendere concreta… costringere lo spettatore a spostare il punto di osservazione. Guardare la realtà diventa allora "come guardare le varie sfumature di un prisma. Non si tratta di voler riscrivere un classico, io parto da un altro presupposto: la condivisione".