TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Dalla Puglia alle Marche per rubare automobili. Scacco alla gang: cinque identificati

Undici episodi (8 tentativi e 3 furti consumati) tra ottobre e novembre a Fano, Marotta e Senigallia. Prima sfondavano il finestrino, poi avviavano il motore con una centralina. Due vetture recuperate

Gli agenti di Polizia del commissariato di Fano. Nel riquadro in alto, una delle auto con il deflettore sfondato per il furto

Gli agenti di Polizia del commissariato di Fano. Nel riquadro in alto, una delle auto con il deflettore sfondato per il furto

Fano, 30 maggio 2024 – Venivano da Cerignola (Foggia) a rubare auto tedesche, per rivenderle a pezzi. Audi e Volkswagen che trafugavano di notte, trasportandole a destinazione prima che i proprietari si accorgessero del furto. Erano in cinque, tutti giovani del Foggiano, identificati grazie alle indagini degli agenti del commissariato di Fano diretto dal vicequestore Stefano Seretti, di cui tre sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nella loro residenza in Puglia con il divieto di uscire di notte.

Il capobanda è un 30enne con precedenti, mentre i suoi collaboratori erano per lo più incensurati, neopatentati tra i 19 e 21 anni. La svolta alle indagini è stata impressa dal ritrovamento a Foggia del telaio di una Stelvio, cannibalizzata e poi data alle fiamme in un campo, appartenente a un fanese che ne aveva denunciato il furto l’inverno scorso. Le articolate indagini del Commissariato, anche con l’impiego di attività tecniche della Scientifica, hanno permesso di sgominare l’intera banda con la successiva emanazione da parte del Tribunale di Pesaro delle 3 misure cautelari applicate ieri. Attualmente a carico degli indagati c’è l’accusa di furto aggravato per 11 episodi accertati (8 tentativi e 3 furti consumati, ma potrebbero essere di più) verificatisi tra Fano e Marotta (2 tentati, 2 recuperate e 1 a buon fine, la Stelvio) e Senigallia (4 tentati più 2 auto recuperate), nei mesi di ottobre e novembre dello scorso anno.

Le indagini coordinate dalla Procura di Pesaro hanno permesso di definire il modus operandi della banda: i malviventi partivano dalla Puglia utilizzando auto prese a noleggio per rendere più difficoltoso il loro rintraccio. Giungevano a Fano in tarda serata per selezionare gli obiettivi e colpire a notte fonda, in modo da allungare i tempi per i proprietari delle auto trafugate di realizzare quanto avvenuto e allertare le forze di Polizia. I veicoli venivano forzati con lo sfondamento del finestrino deflettore posteriore e avviate tramite una centralina di sostituzione, arrecando ingenti danni. Poi tornavano verso sud utilizzando l’autostrada e ponendo l’auto a noleggio davanti ai veicoli rubati (stile safety car, da cui il nome dell’operazione), con la funzione di verificare l’eventuale presenza di veicoli delle forze di Polizia. In diversi casi la banda abbandonava le auto trafugate per l’azione di disturbo delle pattuglie del Commissariato fanese.

Due i casi di auto abbandonate a Fano, per darsi alla fuga a piedi nei campi: uno a Sant’Orso e l’altra in zona Ospedale/Foro Boario. Queste erano anche due delle zone predilette dai ladri, nella nostra città, assieme al Vallato in cui più volte nei mesi passati sono stati segnalati tentativi di furto.