TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Umberto Carriera graziato, i ristoratori: "Schiaffo a chi rispetta le regole"

Fano, dopo la sentenza che ha annullato la multa di 800 euro al fondatore di ’IoApro’ la categoria insorge. "E’ scandaloso per chi sta ancora soffrendo gli effetti della pandemia"

Controlli dei green pass nei locali (Imagoeconomica)

Controlli dei green pass nei locali (Imagoeconomica)

Fano (Pesaro), 13 febbraio 2022 - "La vittoria in tribunale di un ristoratore è una sconfitta per tutta la categoria". Sono sconcertati i ristoratori fanesi di fronte alla sentenza del giudice pesarese Flavia Mazzini che l’altro giorno ha annullato la multa da 800 euro che era stata inflitta a Umberto Carriera, il ristoratore ribelle cofondatore del gruppo ‘IoApro’, che in pieno lockdown aveva tenuto aperto il ristorante la Grande Bellezza di Mombaroccio. A distanza di pochi giorni, poi, aveva inaugurato anche lo Chic di Fano, servendo da mangiare a numerosi commensali (tra cui Vittorio Sgarbi), tutti multati.

Covid, scendono i contagi in Emilia Romagna, Marche e Veneto - Fine stato emergenza: cosa cambia dal 31 marzo 2022

 il ristoratore ribelle nonché leader di IoApro, Umberto Carriera
il ristoratore ribelle nonché leader di IoApro, Umberto Carriera

Sgarbi e la sentenza pro Carriera "Ha vinto lui e ha perso Ricci"

"Non è un buon esempio non rispettare le regole - dice Martina Carloni, presidente dei Ristoratori di Confcommercio Fano - ed è sicuramente un comportamento che non si può assolvere, per rispetto di tutta la categoria che ha sofferto ma ha rispettato le norme imposte per contrastare la pandemia". "Fino a quando non usciranno le motivazioni della sentenza - sottolinea Stefano Mirisola, presidente dei Ristoratori di Confesercenti Fano - è difficile giudicare. Certo che questa non è né la vittoria di Carriera, né la sconfitta dello Stato: è uno schiaffo morale a tutte le persone che in questi due anni hanno perso il lavoro, hanno perso la vita e hanno fatto sacrifici per uscire dalla pandemia. Le leggi, giuste o sbagliate che siano, vanno rispettate sempre e comunque. Ed io sono orgoglioso di rappresentare una categoria che pur soffrendo per queste leggi che li hanno penalizzati, hanno deciso di rispettarle e andare avanti. Sono convinto che tutti lo rifarebbero al 100%".

Il giudice civile di Pesaro ha spazzato via con una sentenza il Dpcm del 3 dicembre 2021 del premier Conte, quello sulle chiusure dei ristoranti dopo le 18, ritenendolo illegittimo. "Sono sconfortato - dice Lorenzo Vedovi, portavoce dell’associazione Ristoritalia - perché quando la Magistratura assolve chi trasgredisce le leggi asserendo che sono illegittime, allora chi le ha rispettate si dovrebbe sentire un ’pirla’. E invece no: io credo ancora nel valore delle istituzioni anche quando la Magistratura se ne esce con una sentenza del genere, che è scandalosa e ammazza psicologicamente un’intera categoria che ha sofferto e patito sulla propria pelle la difficoltà di assolvere al suo dovere di rispettare le regole, giuste o ingiuste che le reputasse. Abbiamo perso molti clienti, per rispettare i vari Dpcm e ora dobbiamo fare i conti con i numeri, con bilanci in crisi, con le utenze in crescita, con la paura della gente che non esce di casa… ma al netto di tutto lo rifarei. Anche se poi ci sono sentenze come questa che ti gettano nello sconforto".