
Archimede Forcellese è il presidente di ingegneria gestionale dell’università di Fermo:
Fermo, 26 ottobre 2023 – Te ne accorgi già passando in via Brunforte, ad ascoltare le voci e le risate dei giovani, a vederli raggiungere casa, spostarsi e vivere la città. Non si può fare a meno di notare la vitalità legata all’università di Fermo. Da 31 anni la Politecnica delle Marche organizza qui alcuni corsi del tutto significativi e oggi è il presidente di ingegneria gestionale, Archimede Forcellese, insieme con la professoressa Michela Simoncini, a raccontare i risultati di una realtà che, secondo la classifica del Censis, si pone al secondo posto in classifica per qualità dell’insegnamento, dopo il Politecnico di Torino e prima del Politecnico di Milano: "Sono dati che confermano l’impressione che pure noi abbiamo – spiega il professor Forcellese –, somministriamo periodicamente ai nostri studenti dei questionari, prima e dopo ogni esame chiediamo loro di valutare la qualità dell’insegnamento e dei servizi che l’università offre e sempre ci confermano della bontà del nostro percorso".
Una qualità che a volte si stenta a percepire: "Secondo i dati in nostro possesso, il 30 per cento degli studenti marchigiani sceglie di studiare fuori regione. Se la scelta è legata a esperienze di vita che si vogliono fare posso essere d’accordo, se si cerca altrove una qualità che qui è espressa al massimo penso che non sia necessario. Da noi i ragazzi non sono numeri, sono compagni di viaggio, insieme affrontiamo difficoltà e costruiamo possibilità, insieme facciamo crescere l’economia del territorio e dunque anche le imprese". Il presidente spiega che dal 2010 ad oggi l’università ha immatricolato per ingegneria gestionale 1.373 ragazzi per la laurea triennale, di cui 667 per la magistrale, il 62 per cento degli iscritti arriva dalle Marche, il restante 38 per cento si divide tra abruzzesi, la maggioranza, ma anche umbri, molisani e pugliesi: "Abbiamo 150 matricole di media l’anno, per l’anno in corso, le cui iscrizioni si chiudono a novembre, siamo già su numeri record e il 50 per cento di loro arriva da altre regioni. In questi anni abbiamo laureato 1.057 studenti, 642 per la triennale, tutti loro hanno fatto tirocini aziendali e la maggioranza di loro arriva ad una assunzione stabile anche prima della laurea. Abbiamo avuto nei nostri mercoledì dedicati agli incontri con gli imprenditori importanti realtà del territorio che hanno portato i ragazzi, assunti dopo la laurea da noi. Ci hanno mostrato l’importante carriera che i ragazzi sono in grado di fare, in tempi rapidi, arrivando a posizioni di tutto rispetto e a stipendi alti, nei più diversi settori produttivi".
Stretto il rapporto con la città, su richiesta degli studenti l’università porterà i testi di ingegneria gestionale alla biblioteca di Fermo, spazio di studio prediletto dai ragazzi. Molto forte anche la collaborazione con Confindustria, anche se l’economia fermana fa ancora fatica a capire il ruolo di un ingegnere gestionale nel far crescere l’attività di una impresa: "Potremmo essere utili per precisare sempre meglio l’identità di questo distretto nel settore moda, i nostri ragazzi si possono impegnare in tutti i campi, dalla nautica, alla meccanica, fino al settore farmaceutico e, appunto, la moda, la calzatura. Il problema semmai è all’inverso, tra le denatalità di cui soffrono tutti i territori e la fuga dei ragazzi fuori regione, in pochi anni potremmo trovarci senza giovani laureati da inserire nella grandi realtà produttive del territorio. Ci deve essere una riflessione, anche politica su questo, per provare a entrare nel futuro tutti insieme".
Per quest’anno la sede di via Brunforte basta, anche se ingegneria gestionale ha i corsi triennali e tre indirizzi di magistrale, mentre abitano qui anche i corsi triennali e da quest’anno la magistrale di infermieristica e logopedia. Di questo passo, occorre pensare ad allargare una sede prestigiosa che è uno sguardo al domani, per un territorio intero.