FABIO CASTORI
Cronaca

Rapina in banca come nei film, condannato a tre anni e otto mesi

Aveva minacciato con la pistola, risultata dagli accertamenti un’arma giocattolo priva di tappo rosso, dipendenti e clienti presenti, poi puntandola alla testa di una cassiera si era fatto consegnare 10mila euro

Controlli dei carabinieri (Foto Zeppilli)

Controlli dei carabinieri (Foto Zeppilli)

Fermo, 16 gennaio 2024 – Aveva fatto irruzione in banca armato di pistola, l’aveva puntata alla tempia della cassiera e si era fatto consegnare tutto il denaro presente in cassa.

Aveva dovuto però fare i conti con il coraggioso intervento di alcuni clienti, che avevano cercato di fermarlo, e quindi con carabinieri, che, giunti subito sul posto, lo avevano bloccato e arrestato. In manette era finito un campano di 58 anni già noto alle forze dell’ordine.

L’uomo è comparso alla sbarra e, al termine del processo, è stato condannato a tre anni e otto mesi per rapina aggravata a mano armata. Il colpo era stato messo a segno nel 2018 ai danni della filiale di Porto San Giorgio della Banca di Credito Cooperativo di Civitanova e Montecosaro, situata lungo la Statale Adriatica, in Borgo Andrea Costa.

Erano da poco passate le 10,30 quando il bandito solitario era entrato in azione: una volta all’interno della filale dell’istituto di credito aveva intimato ai dipendenti e ai clienti presenti, proprio come nei film, di non muoversi, poi aveva puntato la pistola – risultata dagli accertamenti un’arma giocattolo priva di tappo rosso – alla testa di una cassiera e si era fatto consegnare il contante in quel momento a disposizione, circa diecimila euro.

Quando per il malvivente sembrava essere filato tutto liscio, quello che non t’aspetti: alcuni clienti della banca nel frattempo di erano accordati e avevano tentato di bloccare il rapinatore cogliendolo di sorpresa; mentre all’esterno, una donna che ha avvertito le grida durante un prelievo bancomat allo sportello automatico, aveva lanciato l’allarme alle forze dell’ordine.

Così ad intervenire per primi erano stati i carabinieri di una pattuglia della stazione di Monterubbiano, che si trovavano di passaggio in zona, e subito dopo i colleghi del Nucleo radiomobile della Compagnia di Fermo.

Per i militari dell’Arma era stato un gioco da ragazzi neutralizzare il bandito, che, durante la precipitosa fuga, era persino rimasto bloccato all’interno della porta a vetri automatica. Il campano era stato tratto in arresto e quindi condotto nella camera di sicurezza della caserma della Compagnia di Fermo. A conclusione delle indagini era stato rinviato a giudizio, quindi il processo e la condanna.