ANGELICA MALVATANI
Cronaca

Vorrei ma non posso. Lido e Casabianca puntano sul turismo ma c’è da fare di più

Tutte le attività sono chiuse, chi lavora anche d’inverno lo fa per una sorta di resistenza e l’estate sembra davvero lontana. Adesso i Comuni costieri hanno deciso di unirsi in un unico brand .

Tutte le attività sono chiuse, chi lavora anche d’inverno lo fa per una sorta di resistenza e l’estate sembra davvero lontana. Adesso i Comuni costieri hanno deciso di unirsi in un unico brand .

Tutte le attività sono chiuse, chi lavora anche d’inverno lo fa per una sorta di resistenza e l’estate sembra davvero lontana. Adesso i Comuni costieri hanno deciso di unirsi in un unico brand .

Basta un vento un po’ più tiepido, il sole che sorge presto e tramonta più tardi, i fiori che sbocciano ovunque. Arriva la primavera e si comincia a pensare alla stagione che verrà, con la speranza che il tempo sia clemente e porti luce ovunque. Stagione che si preannuncia in chiaro scuro, mancano i soldi nelle tasche un po’ di tutti, gli aumenti nelle bollette e al supermercato si fanno sentire, se si riesce a fare una vacanza si cerca il risparmio e l’aperitivo o la colazione al bar tutte le mattine diventano un lusso cui si può rinunciare.

Ecco allora che si spera davvero che arrivi la folla di turisti dei tempi migliori, per ora a girare per Lido di Fermo e Casabianca pare che la stagione turistica sia più lontana che mai, tutte le attività sono chiuse, la maggior parte degli stabilimenti balneari non ha ancora avviato i preparativi, chi lavora anche d’inverno lo fa per una sorta di resistenza. L’assessore al turismo Annalisa Cerretani punta sul brand unico della costa, il sogno è riuscire ad avere un litorale unito e solidale come succede in Emilia Romagna, dove la notte rosa si allunga su tutta la regione, ad unire comuni costieri in un unico impegno, quello di creare accoglienza di qualità.

Ci si sta lavorando, per la prima volta si immaginano cartelloni coordinati che non si sovrappongono e non si fanno concorrenza. E proprio in questo senso va il progetto che vede la sinergia di Fermo e dei comuni costieri: Pedaso, Altidona, Campofilone, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio. Un’unica costa, un unico brand, il cui nome dovrebbe essere svelato a breve per renderla riconoscibile.

È quell’identità che ancora manca al nostro turismo, che non si rivolge a nessuno in particolare, che attira famiglie perché al mare c’è sabbia e acqua bassa, che non coinvolge i giovani, che poco rischia, che si sa vendere poco, che non ha intercettato in pieno quei turisti dall’Umbria che si sperava di portare qui con la superstrada verso Foligno. La bellezza dei posti c’è, la voglia di lavorare pure, manca un po’ di coraggio, la capacità di raccontarsi come sanno fare, da molto tempo, in Toscana o in Puglia. Fermo che non ha niente da invidiare e tutto può, come terra di turismo che diventa un indotto economico forte.

Angelica Malvatani