"Costi alle stelle, i pannelli non bastano"

Azienda di Renazzo fa ricorso al sole per tagliare le bollette: "Macchine che bruciano energia, non è facile riuscire a resistere"

"Costi alle stelle, i pannelli non bastano"

"Costi alle stelle, i pannelli non bastano"

Il tetto al costo del gas e dell’energia elettrica ha ormai terminato il suo tempo, dal prossimo anno le bollette torneranno a salire. Si annuncia una mazzata per le famiglie e le imprese, mazzata alla quale il governo sta cercando di porre rimedio. Ma non è facile, i soldi sono pochi, l’inflazione erode il carrello delle spesa ed anche il bilancio dello Stato. Scudi, carcasse, coperchi. Componenti, soprattutto di alluminio, di riduttori e motori elettrici. Questo fanno da oltre 30 anni nei reparti della Balboni Gabriele Srl, azienda a Renazzo (Cento). L’impresa, alle redini ci sono adesso i fratelli Andrea e Paolo Balboni, mangia l’energia, la divora.

"Eh sì, abbiamo delle macchine come i torni che per funzionare hanno bisogno di corrente elettrica, tanta energia, a ritmo continuo", dice Andrea, 54 anni, che ha voluto che il nome del padre, il fondatore, rimanesse nell’insegna. "Un modo per ricordarlo, è grazie a lui se è nata questa azienda. Era il 1983, solo dopo abbiamo preso le redini io e mio fratello"

Parlava di energia

"Ancora tremo pensando ai rincari delle bollette. Ci siamo trovati a pagare quattro volte di più, è stato un periodo difficilissimo. Poi è calata della metà, poi un altro po’. E adesso rischiamo di dover misurarci con un altro anno non bello. Siamo molto preoccupati"

Come avete affrontato quei costi?

"Siamo stati fortunati. Siamo stati tra i primi ad installare sull’azienda pannelli fotovoltaici, un’estensione di specchi. Riusciamo a risparmiare la metà dell’energia. Anche così non è facile. Abbiamo un contributo economico in base all’energia che riusciamo a produrre con i pannelli"

Il mercato?

"Il costo aggiuntivo per energia e materie prime ci rende meno competitivi rispetto alle altre nazioni. Noi dobbiamo lottare con la fortissima concorrenza della Cina, della Bulgaria"

Quanti dipendenti avete?

"Una quindicina fino all’anno scorso più qualche interinale che assumiamo nei momenti di maggior produzione, siamo un’impresa di Cna. Adesso il settore attraversa una forte crisi. Due dipendenti ci hanno lasciato, un altro si guarda attorno"

E ci risiamo con i rincari

"Già, sono solo un povero artigiano che cerca di continuare a lavorare nonostante tutto il sistema che attorno mi ostacola. Dai rincari dell’energia elettrica, da quelli dei materiali che servono per poter lavorare. E poi c’è il nodo della viabilità, una situazione molto precaria. E pensare che le tasse le ho sempre pagate"

La viabilità, cosa intende dire?

"La strada che porta all’azienda è una via con ghiaia di 500 metri. Si chiama via Alberazza. I residenti non vogliono che i nostri camion passino di lì. Ma da dove devono passare, è l’unico accesso"

Quanti camion passano al giorno?

"Uno, massimo due. Hanno collocato anche dei paracarri per impedire il passaggio, i vigili ci hanno dato ragione e alcuni li hanno fatti rimuovere. Non è finita, adesso hanno chiesto una perizia sulla portabilità della strada. Tradotto se è in grado di tollerare il passaggio dei camion. Ditemi voi come si può lavorare così".