Cyberbullismo, boom di episodi

Il cyberbullismo tra i giovani internauti è una minaccia sempre più diffusa, con confini sfumati tra vittime e carnefici. Le aggressioni avvengono principalmente tra ragazzi che si conoscono nella vita reale. Le vittime spesso non denunciano per mancanza di consapevolezza dei propri diritti e per paura di apparire fragili. Questo può portare a gravi conseguenze, come forme di autopunizione e disperazione profonda.

Il cyberbullismo è un’altra forma di minaccia che aggredisce i giovani internauti, ma che proviene da coetanei, secondo una logica in cui il confine tra vittime e carnefici è labile e si incentra sull’impulsività tipica dell’età. Il mondo dei ragazzi ha conquistato nel tempo nuove prospettive laddove affianca ai luoghi tradizionali di socializzazione le così dette piazze virtuali, dalle chat ai social network attuali, dove le regole morali, i freni inibitori, le reazioni emotive, gli agiti aggressivi possono manifestarsi con maggiore ‘teatralità’ e minor controllo.

La maggioranza delle aggressioni in rete, delle diffamazioni via social avvengono tra ragazzi che si conoscono nella vita reale e hanno condiviso percorsi comuni: scuola, sport, tempo libero. Nel 2023, a livello nazionale sono stati trattati 291 casi di cyberbullismo. Per le vittime diventa difficile denunciare perché in molti casi non sanno di avere diritto ad una tutela, a volte credono di meritarsi certi insulti e non vogliono apparire fragili di fronte ai loro genitori, determinando quei vissuti di intrappolamento che possono condurre a forme di autopunizione, a restrizioni alimentari, a forme di disperazione profonda che possono sfociare in azioni irreversibili.